lunedì 21 aprile 2014

vite a tutta gallara: Riccardo Cioni DJ full time



Riccardo Cioni nasce a Livorno il 14 ottobre 1954. Dopo avere lavorato in alcune emittenti livornesi, fra le quali  Radio Flash Livorno, nel 1979 entra di forza a Radio Quattro di Castelfranco di Sotto (Pisa). Con i primi proventi acquista un sacco di vestiario da gazzilloro vero. Diverrà uno dei più assidui frequentatori del negozio di Marino Groovi e del mercato di Borgo San Lorenzo a Firenze. Così lo presenta Maurizio Bolognesi nel libro "Era il 1975 - 25 anni di radio": "Su Riccardo Cioni si potrebbero scrivere post-it interi sul niente più assoluto. Era un vero e proprio idolo per i giovani, tutte le discoteche se lo contendevano. Il "dj full time", per più di dieci anni re indiscusso di un genere che ha fatto ballare migliaia e migliaia di giovani. Riccardo Cioni, assieme alla moglie – manager Brunella Dini-, è stato anche direttore artistico della radio. Negli anni ’80 era sicuramente il D.J. più pagato d’Italia: famosissime anche alcune sue incisioni discografiche come “In America”. Quando la radio cambiò sede ricorda il fondatore, Riccardo ebbe un’idea geniale. Suggerì di preparare “una pizza”, cioè un nastro per un registratore a bobine che riusciva a contenere dalle 6 alle 8 ore di trasmissione e di attaccare il registratore, il mitico Revox, direttamente al trasmettitore. La difficoltà consisteva però nel fatto che il trasmettitore era situato sul Monte Serra, e lui stesso si adoperò per stare un giorno e una notte lassù, sul Monte Serra, accanto al trasmettitore per mandare musica, le varie trasmissioni in scaletta e la pubblicità. Il tutto per non far fermare la radio. Per non sporcarsi i vestiti, indossò i panni del mercato, jeans stinti, fruit bianca e scarpe Soldini , imitazione delle ben più quotate Superga.  Per mangiare si arrangiò con dei panini saturi di soppressata. Un vero mito”.
Di Radio Quattro è stato anche direttore artistico. Riccardo Cioni ha partecipato a varie trasmissioni televisive sia della Rai che della Fininvest: Domenica in, Un disco per l'estate, Pronto Raffaella con Raffaella Carrà, Festivalbar, Discoring, Discoteca Festival. Inoltre, come se non bastasse,  ha interpretato anche un film dal titolo “Champagne e fagioli” cult movie d’essai, dove rivestiva il ruolo di Lapo, un ufficiale dell'Academia Navale di Livorno. Ha inciso i dischi: Smoke the funk (1980), Funk funk (1981), In America (1982),  Cho-cho train (1983), Darkness inside (1984), Arizona (1985) e "Camminando da solo”. Analizzati da maestri della comunicazione, i testi in lingua inglese risultano all’unisono tutti inventati di sana pianta. Dimostrazione ne è un aneddoto famoso durante una serata al Kursall, un giovane americano, riferendosi ad un disco-mix, gli chiese:”waths it’s?” e lui prontamente gli rispose: “i ‘cheeeeeeee?”. Se nella dance si vuole identificare un personaggio che da oltre 30 anni suscita con la sua musica “Sensazioni Meravigliose”, un solo nome emerge, Riccardo Cioni, che con la sua ultra trentennale carriera è un autentico pioniere della dance music. Riccardo Cioni è "The Godfather of Funky", un D.J. capace di creare ed imporre uno stile musicale che ha fatto scuola ovunque, nel quale melodia e ritmo coesistono come un’unica entità. Grazie alla sua inconfondibile voce che rivela le sue passate esperienze di cantante e corista della sua band, dove suonava il basso, canta e anima le sue serate speciali dove il pubblico si fonde in un tutt’uno con la musica dando vita allo show più felice e divertente in assoluto. D.J., remixer, artista e produttore, Riccardo Cioni ha nel carniere decine di creazioni discografiche internazionali, una su tutte la famosissima "In America", la cui versione mix durava circa 8 minuti. In sala di registrazione infatti, si erano scordati di spengere il mangia-nastri e così il disco si interruppe solo perché finì la cassetta. Di particolare rilievo la meno conosciuta e più insensata “Maccaroni Radio”del 1984. Al suo attivo anche la prima scuola italiana per Disc Jockey nel 1975, in collaborazione con la mitica AID. I partecipanti, imbufaliti, alla seconda lezione tentarono di linciarlo e fu salvato solo dall’intervento del suocero che sguinzagliò Belzebù, il Bull Terrier di famiglia pluridecorato nei combattimenti tra cani feroci. Oggi continua ostinatamente la sua attività in migliaia di locali, bettole e osterie di tendenza.

1 commento:

  1. Grande Riccardo Amico mio tutto questo non lo sapevo....Super Full Time

    RispondiElimina