giovedì 3 aprile 2014

razza robur: i campioni che hanno fatto la storia. Bruno Cirillo

Bruno Cirillo, detto "O'carattere", nasce a Castellammare di Stabia il 21 Marzo 1977, da padre Fuleno Cirillo e madre Immacolata Senzadubbio. Del parto la donna si ricorda perfettamente che il figlio, appena uscito dalla sua pancia, si rifiutò di farsi tagliare il cordone ombelicale litigando sia con l'ostetrica che con  l'infermiera di turno, la quale,impaurita, gli praticò frettolosamente un'iniezione di Calmatin per riportarlo alla ragione. A nove mesi sputò al pediatra. Bruno seguì l'iter scolastico di tutti i bambini, solo che al secondo anno di scuola materna già fumava mezzo pacchetto di N80. Fu il parroco del paese, Don Gennaro Martire, ad iniziarlo al calcio, per salvarlo dalla strada. Il ragazzo era entusiasta e iperattivo. Giocava a pallone nell'oratorio della chiesa circa 8 ore al giorno, provocando il risentimento della perpetua Concetta, che per dispetto gli bucava, ogni qualvolta ne aveva la possibilità, il Super Tele. Tale sopruso perdurò alcuni mesi, fino a che, giunto al punto di non-rotorno, la fece picchiare a morte da suo cugino Tano Ruoppolo detto "O'Bestia".Il cadavere della donna venne ritrovato solo dopo alcune settimane di spasmodiche ricerche, dentro un pilastro del palazzo dei vigili urbani di Afragola. Il giovane frequentava le scuole medie, quando fu notato, da un noto pescatore di Castellammare, patron della squadra del quartiere Omertà, la Dinamo Contrabbandieri, militante in 3°categoria e lo ingaggiò con un contratto biennale. Nel secondo campionato Bruno esplose e venne acquistato dalla Reggina in C1, con la quale ottenne la promozione in serie B e ben una presenza in campo. Nel seguente campionato cadetto non giocò mai. Per questo, durante un allenamento, tirò una palla di maradona all'indirizzo del Mister, ferendolo gravemente e poco dopo sfasciò a cazzotti il lettino nuovo della sala massaggi, che venne svenduto a un rubivecchi.
 Per questo atto violento fu mandato in prestito al Tricase in CND, che però aveva, per parlarsi chiaro, un pubblico di merda, composto dai soliti quattro gatti. Redento e pentito dopo due anni di purgatorio e una promozione in C2, rientrò a Reggio Calabria, dove esordì nella stagione '99-2000 nella massima serie. L'anno seguente venne preso dall'Inter, il campionato successivo giocò nel Lecce, per poi tornare a  Reggio e poi ancora a Lecce con il mercato di gennaio. Nella stagione 2003/2004 approda finalmente a Siena. Il resto è risaputo.

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