lunedì 30 giugno 2014

cessione della Robur: è fatta

Giornata da dentro o fuori oggi per la Robur. In mattinata l'incontro con i rappresentanti del fondo internazionale d'investimento si è conclusa con un nulla di fatto. Infatti la fideiussione da venti milioni di euro presentata, sembra non sia stata ritenuta credibile. Il tempo stringe, perchè se la posizione debitoria non verrà regolarizzata entro oggi, non è detto che il ricorso per l'ammissione al prossimo campionato venga accettato, vista la conclamata recidività della società bianconera. Nel pomeriggio i vertici della banca incontreranno nuovamente l'imprenditore Raffaele Tartaglia alle 15.00 in punto alle scalette di Piazza della Posta. Dalle nostre fonti, quantomai attendibili, è certo che alle 15.45 sia previsto al Bar beccafumi un'incontro segreto con un'altro imprenditore di se stesso, Franco Dislessico, noto magnate della carta stampata. Ma non è tutto. Sicuramente alle 16.30, il tempo di cambiarsi d'abito, i vertici della banca verificheranno la proposta di Franco Miseria proprietario della più grande impresa europea di smaltimento delle acque scure. Quest'ultimo sembra interessato  all'acquisizione dell'A.C. Siena, in legame con la proposta di effettuare nei mesi invernali un palio di ciclocross in Piazza del Campo, però non nel tufo alquanto inadatto, ma nella mota tipica delle crete senesi dopo una serata di pioggia costante. Il sindaco, dopo l'esperienza dell'auto del Corpo Diplomatico arenatasi nell'anello di tufo pochi giorni orsono, sembrerebbe propenso ad accettare l'idea, a patto che l'evento divenga duraturo e si inserisca nel programma di attività atte a consolidare la candidatura della città a capitale europea della cultura nell'anno 2019. Nella malaugurata ipotesi che anche quest'iniziativa debba tramontare, gli astuti dirigenti dell'istituto di credito, si sono lasciati aperta la porta del manager capitolino Andrea Embolo, il quale da molti mesi ha avanzato la proposta di acquisizione della Robur, a patto di poter chiudere la Costarella dei Barbieri con una struttura a vista, in cristallo purissimo, per creare un centro commerciale di grandi firme a due passi dalla piazza più bella del mondo. Quind,i noi di Sanprospero, vi esortiamo a mantenere la calma, in modo che le istituzioni possono svolgere con la necessaria tranquillità il loro lavoro e domani finalmente poter vedere la nostra gloriosa squadra fuori dalle guazze, regolarmente iscritta al campionato cadetto ed anzi agguerrita per il raggiungimento della promozione sfuggita per un niente in  questa funesta stagione calcistica

sabato 28 giugno 2014

amarcord Gente vana la fanza della curva

Gente Vana la fanza della curva Siena-Piacenza del 18-02-01

Articolo del Mina

SIENA-GENOA: LA DOMENICA DEL DIFFIDATO


Ore 9.00: in tempi normali mi sarei preparato per l’appuntamento con Simone e Giada.
Colazione scaramantica al bar di Costalpino e poi al Franchi ad attaccar striscioni. Troppo dolorosa la toccata e fuga allo stadio, allora non ne faccio di niente, resto a casa.
Ciondolo per le stanze con un chiodo fisso; “ma che ci faccio qui?”
Ore 15.00: il Franchi sarà già pieno, il curvone nostro starà già rombando, per me è ora di firma. Oggi non esiste guardare la Robur in tv, allora via verso lo stadio.
Parcheggio veloce e passo svelto, si sentono i cori, siamo noi. All’improvviso un boato, “Campolonghi olè !”.
Rigorosa sosta con brindisi; whiskey liscio e cicchino. Giro intorno allo stadio alla ricerca di un varco bono tra gli alberi, niente da fare.
Solo il chiasso della curva mi fa capire la partita.
II tempo: adesso siamo in due, la diffida ci tiene fuori, ma troppo lontani non possiamo stare. L’unione fa la forza e guadagnamo un posto d’onore tra gli albanesi, albanesi???!!?????, a S.Domenico.
Il campo si vede e soprattutto si sente la Jolly, Scalzo......noooo!!!, l’avrei visto volentieri il 2-0.
Il fischio finale ce lo perdiamo, arrivano gli sbirri, sparpagliarsi.
Il tuono Siena-Siena mi accompagna fino alla macchina.E’ finita, abbiamo vinto. Non è stata una domenica come le altre, non ho potuto cantare, ballare in fossa, ma in fondo è questa l’essenza dell’essere Ultras.
Soffrire per te Vecchio Cuore Bianconero.
Mina

venerdì 27 giugno 2014

piove, governo ladro

Il suo oroscopo gli presagiva, senza mezzi termini, fuoco e fiamme in amore e grandiosi risultati sul piano finanziario. Rimase a bocca aperta quando lo sentì decantare dalla voce suadente del suo programma televisivo preferito. Entusiasta, si fece un cappuccino con caffè d'orzo e latte di soja scremato direttamente dal casaro. Mise poi a scaldare sotto la cenere, una brioche alla farina di kamut, ripiena con confettura di zafferano, lievitata con fiato di bue stracco. Esultò per quella predizione particolarmente favorevole e si recò a lavoro. Sulla metropolitana, manco a farlo apposta, conobbe un  distinto signore di mezz'età, che le attaccò una cialda mostruosa sul problema dell'inquinamento spropositato di Città del Messico. Era obiettivamente un po' palloso, ma senza dubbio la intrigava. Ambientalista allo stremo, pignolo, razionale, scontato quasi a saldo, scapolo non per scelta e pieno zeppo di soldi. Ascoltò in silenzio la sua filippica per circa quindici fermate, riuscendo a non far trasparire un'emozione, ma cercando sempre di annuire per assecondarlo. Arrivò la sua fermata. Nonostante prima dell'inizio del monologo, lo avesse avvisato del luogo in cui si sarebbero salutati, continuava imperterrito a parlare con lo sguardo ottuso, senza preoccuparsi del commiato. Lo avrebbe torturato volentieri, ma dovette, giocoforza, mettere da parte l'orgoglio per chiedergli spudoratamente un appuntamento. Accettò di buon grado e la salutò con un tenero bacio sulla guancia. Come stabilito, l'indomani si incontrarono, in un locale di bambù per un aperitivo molecolare. Terminato di bere si recarono, su indicazione dell'uomo, in un ristorante macrobiotico stretto, situato all'interno di un orto cittadino. Il posto era troppo avanti. Dopo alcuni minuti che avevano preso posto, iniziò addirittura l'irrigazione con acqua osmotica a ricircolo. Un cameriere vestito da spaventapasseri gli porse un antipasto di pinzimonio appena raccolto, tutto terroso perché non lavato. Purtroppo prima di assaggiare il primo piatto, si scatenò un'acquazzone tipicamente estivo che allagò tutto il locale, trascinando i tavoli  nella bocciofila adiacente. Cercarono riparo sotto un capanno degli attrezzi, ma il temporale non accennava a placarsi. Una bomba d'acqua si rovesciò sul luogo. Il rigagnolo sottostante esondò drammaticamente spazzando via tutto. Furono ritrovati, alcuni giorni più tardi, attaccati ad un palo dell'alta tensione. Per staccarli i vigili del fuoco dovettero usare un'autobotte di spuma isolante. Sette anni dopo, tanto ci misero a riprendersi dallo choc di folgoramento, si sposarono senza ricordarsi minimamente chi fossero.

mercoledì 25 giugno 2014

iniziamo a pensarci......forse forse (con le dovute proporzioni)

 Premetto che  chi mi conosce sa quanto tengo alla Robur, ma dopo tutte queste buffonate degli ultimi tempi, forse il Siena non è più il Siena di Siena, ma è un'altra cosa. Non vorrei fare tifo per un'entità che non mi appartiene più, che mi costringe a non essere  il tifoso spicciolo da curva, ma un ragioniere calcolatore, atto a pesare ogni gesto o dichiarazione degli altri, sempre nel sospetto della loro sincerità e del loro raggiro. Voglio tornare piccino e gioire o svalvolare per la partita, non per un  dirigente del Monte dei Paschi o per l'imprenditore romano di turno. Sono più confuso del solito, il che è tutto dire.
intervista dello scorso anno ad un semplice fondatore dell'F.C United
Si fanno chiamare Red Rebels e nel 2005 hanno fondato l’FC United of Manchester. Qui ogni membro ha uguale diritto di voto e vige la regola del volontariato. Oggi il club milita nella Premier Division della Northern Premier Leauge
“Dimostreremo che i tifosi possono possedere e gestire una società di calcio", ripetono neanche fosse un mantra. Assicurano che la società è e resterà sempre un’organizzazione no profit. Ne è certo anche Richard Simpson, uno dei mille fondatori del club, che ci ha concesso questa breve intervista.
Nel calendario del supporter dell'FC United of Manchester, il 12 maggio è cerchiato in rosso. Che cosa è accaduto il 12 maggio 2005?
Il 12 maggio è un giorno indimenticabile non solo per i supporter dell'FC United of Manchester, ma anche per quelli del Manchster United. In quel giorno, durante la notte, lo United passò dalle mani del più ricco al mondo in quelle del più indebitato. Ma questo è stato solo l'insulto finale: negli ultimi 10/15 anni il calcio della massima serie era cambiato. I Glazer furono solo la goccia che fece traboccare il vaso. In realtà, solo il 5% degli abbonati ha contribuito a fondare il nuovo club, gli altri invece hanno preferito attendere. Quel 5% era ormai stanco di vedere aumentare del 50% i prezzi dei biglietti, di vedere gli steward che impedivono continuamente ai tifosi di restate in piedi, e il club pubblicizzarsi in tutto il mondo attraverso la vendita di orologi, vino e sponsorizzando compagnie aeree. Era stata dimenticata la storia di quella squadra di calcio fondata ben 140 anni fa da dei ferrovieri e supportata dalle varie generazioni degli abitanti di Manchester. Sia nei momenti belli sia in quelli bui. Ora il Manchester United è una vera e propria impresa commerciale.
Quanti sono stati i tifosi a seguirvi fin dai primi giorni? E quanti ne contate adesso?
Due settimane dopo che i Glazer presero il controllo finanziario del club, 2.000 persone hanno partecipato ad un incontro pubblico. Mille di loro garantirono una somma che potevano offrire (circa 100 sterline). Ogni anno abbiamo calcolato, in media, 3.000 comproprietari. Circa 2.000 assistono alle partite casalinghe.
A quanto ammonta il budget annuale? Quant'è la capienza massima del vostro impianto e qual è stato il picco di presenze raggiunto? Quanto costa abbonarvisi?
Beh, il budget risente indubbiamente delle attuali contingenze economiche. Credo che si aggiri attorno alle 45,000 sterline. Stiamo anche iniziando a costruire lo stadio di proprietà, a Moston, nella zona nord di Manchester. Conterrà 5000 posti a sedere e altri 4.200 per restare in piedi sulle gradinate. Questo per la prima metà del terreno a disposizione, l'altra metà verrà edificata in caso di necessità. Contribuiamo con quello che possiamo permetterci: a partire da un minimo di 90 sterline, con una media di 150. I tifosi scelgono quanto pagare. L'abbonamento costa 12 sterline.
La differenza tra il Manchester United e l'FC United of Manchster in sole tre parole.    
Svago. Non profitto.
La vostra maglia ha gli stessi colori sociali del Manchester United, ma non presenta alcuno sponsor. Da cosa è dipesa questa scelta?
Siamo un club in cui vale la regola "Un membro, un voto". Desideriamo che il distintivo del club resti l'unica immagine sulla maglietta: è qualcosa di sacrosanto ed intoccabile. Cioè non negoziabile.
In Inghilterra esistono altre realtà come la vostra? C'è un fil rouge che vi accomuna?
Sì, ce ne sono altre. I tifosi dell'AFC Wimbledon ci furono d'aiuto nel 2005. Siamo in continui contatti con i tifosi degli altri club di proprietà. Il Portsmouth, ad esempio, ha partecipato ad un incontro da noi, la scorsa stagione, e abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarli.
Il vostro manifesto parla chiaro: "Dimostriamo che i tifosi possono possedere e gestire una società di calcio". Credete che il modello del public company sia esportabile? Anche in italia?
Credo di sì. In Bundesliga, il 50% del club è di proprietà dei tifosi. Noi vorremmo che la società di calcio torni ad essere il cuore della comunità. E, in questo senso, è stato fatto un enorme sforzo per forgiare rapporti indissolubili con l'area in cui sorgerà il nuovo impianto sportivo. Un po' come accadeva 130-140 anni fa. Spero che questa filosofia contagi anche l'Italia. Ma c'è già una realtà molto simile alla nostra: il Lucca United.
Indubbiamente avrete anche un piano a medio-lungo termine e tanti sogni nel cassetto. Se doveste proiettarvi nel 2025, come immaginereste il vostro club e quali traguardi sognereste di aver tagliato?
Wow! E' molto difficile prevederlo. Il sogno nel cassetto è l'FC UM in 4a o 5a serie, con un gran bel tifo al seguito (la butto lì: 12.000 spettatori e 10.000 in piedi), restando fedeli ai nostri principi.
Il calcio moderno idolatra il dio denaro e occupa il piccolo schermo.
 Ritieni che l'azionariato popolare sia l'unica cura per l'intero sistema calcio?
Il sistema si basa esclusivamente sugli introiti derivanti dai diritti televisivi. Tuttavia, se molti paesi cominciassero a ideare dei loro campionati e i tifosi sostenessero le squadre locali, come succede in Estremo Oriente, il modello finanziario su cui si fonda la Premiership crollerebbe. Le future generazioni della working-class non potranno permettersi di abbonarsi a nessuno dei sei top club della Premier League, eppure sono gli unici a nutrire una reale passione per il football. Una volta che questi tifosi verranno emarginati, non ritorneranno più. Nel 1980 l'età media nella Stretford End (la celebre curva dell'Old Trafford, ndr) era di 19 anni; oggi, è di 44. Ciò non è ammissibile. Il nostro slogan recita "No al calcio moderno". Perciò l'azionariato popolare resta l'unica alternativa.
Possiamo dire che l'FC UM vi ha riavvicinato ai veri e sani valori del calcio. O sbagliamo? Quindi non ci resta che augurare lunga vita allo United (of Manchester).
A 51 anni, grazie all'FC UM, mi sono rinnamorato di questo sport. Adesso, quando vado allo stadio e guardo la partita, mi diverto.

esclusiva blog sanprospero 1979: ecco l'epilogo della cessione Robur

Dopo Ferrettj, Tartagliah e il fondo d'investimento internazionale, spunta  il vero compratore e noi lo abbiamo sentito senza poterlo vedere. Ma procediamo con ordine:
Capitolo Maurino Ferrettj.
L'imprenditore, un tipo scaltro e deciso, si è fatto avanti subito dopo l'amara conclusione del campionato, con l'esclusione dei bianconeri dai play-off. La trattativa è durata circa 19 minuti, perchè i rappresentanti della proprietà non avevano portato con loro alcun documento ufficiale, ma solo il poster della rete di Tore Andre Flo alla Fiorentina. Entusiasta, Ferrettj è uscito dalla Rocca dichiarando che l'accordo era raggiunto al 70%. Poi, una volta tornato a casa, la compagna,una tipa anch'essa  scaltra, lo ha fatto riflettere per evitare di incappare in una decisione affrettata. Una volta visti materialmente i libri contabili, il sig.Ferrettj ha dichiarato alla stampa locale: "Oggi finalmente sono riuscito a vedere una parte della situazione debitoria dell'A.C. Siena. Francamente è un salceto. Non posso permettermi di entrare in un marasma del genere. Tengo alla grandona la mia bancarella di souvenir, sperando che il sindaco non revochi le licenze. Guadagno molto di più e mi giro le scatole la metà. Vabbè, devo ogni giorno sorvegliare a 360° tutti i gadget perchè altrimenti li rubano subito, ma è sempre meglio che dover pagare anche la cena degli auguri di due anni orsono a Villa Leccarda. Quindi tengo la bancarella tutta la vita.
Capitolo Stefano Tartagliah:
L'ingegnere che opera nel campo immobiliare, venerdì 13 giugno ha presentato una manifestazione d'interesse per l'acquisto della Robur. Mercoledì 18 giugno, senza perdere tempo, ha incontrato inspiegabilmente l'allenatore, non si sa di chi, Mario Beretta in un ristorante del centro, per parlare di questioni esclusivamente tecniche, riguardanti la squadra e le sue potenzialità. Oggi, alle 10.00 della mattina, è salito a Rocca Salimbeni per trattare con la Banca. Dalle dichiarazioni pronunciate alle 12.36 quando è uscito, si può ipotizzare che abbia preso parte ad un festino a base di efredina, metalbenzemina, piripina, XSEWQE 12/78 AX, oltre a moijto molecolare e il solito charas da fumare, colpevole della distruzione di molte coltivazioni indiane tradizionali a suo favore. Infatti, con il volto sorridente e gli occhi visibilmente arrossati, ha ripetuto per ben tre minuti e mezzo lo stesso concetto, fino a che anche l'ultimo giornalista se n'è andato scuotendo la testa. In definitiva, riassumendo quello che ha ribadito per quindici volte, non serve trovare una soluzione tampone per iscriversi al nuovo campionato cadetto, ma occorre trovare una soluzione duratura che curi e non rimandi l'agonia.
Capitolo fondo d'investimento internazionale.
Tutta la vicenda è molto top-secret. Sembra che dopo un primo contatto nella giornata di ieri, oggi ci sia stato un incontro a Roma direttamente tra un rappresentante, la famiglia Mezzaroma e un legale della banca senese. Dalle prime indiscrezioni è emerso che la Vale avrebbe portato un vassio pieno di cannoli siciliani e maritozzi, che ha divorato voracemente, senza offrirne una briciola a nessuno, ingurgitando, inoltre, un quartino di spuma bionda. Tra l'imbarazzo generale, piena stracolma, si è recata in bagno uscendone solo dopo tre quarti d'ora. Il rappresentante della Findomestic, almeno questo sarebbe il soggetto interessato, che infatti ha da poco aperto una filiale nella città del palio in Via Ricasoli,  visibilmente indignato, è uscito dal salone sbattendo la porta e inviando terribili accidenti a tutti i partecipanti.
Ed ora si scoprono le nostre carte. Ebbene, oltre ad essere dei grandi professionisti, non avendo divulgato la notizia nei giorni scorsi per non intralciare la trattativa, siamo arrivati al vero acquirente, colui che condurrà la Robur alla salvezza finanziaria ed alla stabilità negli anni a venire.
Capitolo Donato Bilancia 
E' lui, è lui. Per il momento, in quanto condannato a 13 ergastoli, abbiamo solo potuto parlarci a berci da dietro il muro di cinta del carcere di Padova. Ci ha confermato, senza mezzi termini, la quasi certa acquisizione del pacchetto azionaro dell'A.C. Siena. Unico problema è la tessera del tifoso. che gli organi di polizia non gli permetterebbero di avere, nonostante la buona condotta. Poco male. Invece di assistere di persona agli incontri della Robur, parteciperebbe con collegamento via Skype o addirittura in streaming.tv.


domenica 22 giugno 2014

patrimonio dell'Unesco

Quel sole cuocente gli stava letteralmente squagliando la pelle. Aveva purtroppo commesso un errore madornale e ora doveva pagare un pesante dazio. Fidarsi e intraprendere quel viaggio on-line alla scoperta del deserto del Goblin, era stata senza ombra di dubbio una leggerezza imperdonabile, ma sfidare ulteriormente la sorte volendo effettuare a tutti i costi quell'escursione notturna, accompagnato da sedicenti beduini con il ciuffo rockabilly era veramente una sciocchezza da pivelli. Difatti, mentre stavano bevendo in circolo un karkadè  al ramerino, senti un colpo alla testa violentissimo. Quando riprese i sensi era già l'alba. Solo nel bel mezzo di un deserto alquanto ostico e derubato di tutti i suoi averi. La sete iniziò inevitabilmente ad attanagliarlo. In bocca pareva avere un tipico muro a secco della montagnola senese. In breve tempo iniziò a vaneggiare sul serio. Prigioniero di allucinazioni terribili, tipiche dell'era flower power, in prima istanza si immaginò di essere intrappolato in un rustico infestato di serpenti corallo dai colori della bandiera della pace. Dopodichè si vide inseguito da un tafano gigantesco dalle sembianze di un varano del parco di Komodo in Indonesia. Per chiudere con il botto infine, gli sembrò di essere al gay pride sopra un carro occupato da omosessuali estremi sponsorizzati  Red Bull, dovendo fungere, al termine della sfilata, da vittima sacrificale per tutti i passeggeri, gasati, senza scrupoli e muniti di micro-camera. In preda ad un delirium tremens cercò di accendere, per fumarlo, un cobra dal collo nero particolarmente letale, che non lo attaccò solo perché tartassato da una feroce sciatalgia. Scampato il pericolo, riuscì miracolosamente a riprendersi. Riavvolse velocemente il nastro e capì che era necessario trovare una rapida soluzione o sarebbe morto in quel luogo ostile. In primis quindi doveva scovare l'ombra e poi cercare aiuto. Non c'era una pianta nemmeno a pagarla oro e neppure una cabina o gabina del telefono. Cadde in uno stato di profonda prostrazione mentale e fisica. Nel marsupio, che aveva sempre allacciato in vita, trovò un foglietto di carta e una penna a sfera. Scrisse un'accorato messaggio di aiuto e lo inserì nell'unica bottiglia vuota di plastica che gli era rimasta. Con le ultime forze, la gettò più lontano possibile sperando che qualche cristo la rinvenisse al più presto. Alcuni anni più tardi, accanto al suo scheletro si innalzò un cactus baobab gigante. La leggenda narra che appoggiandovi l'orecchio alla base, si possa ancora sentire l'eco dei moccoli del povero turista. Nel 2010 il luogo è diventato patrimonio dell'Unesco, nonostante la netta opposizione dello Stato Vaticano.

giovedì 19 giugno 2014

la storia di sanprospero: Mononucleosi II

Dopo Litigiosi IV, Alitosi MCM, LeishmaniosiVII e NevrosiLVI, il quinto faraone di Sanprospero fu Mononucleosi II. Colto e progressista, aveva compiuto gli studi umanistici presso l'Università di Capra d'Oro. Molto incline all'arte, si dilettava spesso nella pittura dipingendo preferibilmente tele raffiguranti persone malate o border-line. Ancora non regnante, durante un'infuocata assemblea presso il Bar Silvana, durante la guerra dei sei giorni contro i terribili saraceni dell'Uncinello, pronunciò la famosa frase: "la guerra in se per se è un affare da mentecatti, repressi e frustrati. Pensiamo alle libagioni piuttosto. Nella vita tanto conta solo la fica, bere e leticare". Un tripudio. Venne alzato di peso e portato in trionfo per tre giorni consecutivi. Quando finalmente si insediò sul trono, gli egizi avevano appena completato la piramide di Cheope. Mononucleosi II ne rimase folgorato e volle, anch'esso, lasciare ai posteri un'opera che fosse per l'eternità. Purtroppo la sua esperienza di pittore non gli permetteva di pensare in grande e perciò decise di fondare un consiglio di adepti, volto alla formulazione di un progetto. L'organo fu formato da Fefy il geologo, Ivo il macellaio, Mimmo il pizzicagnolo tuttofare e Michele il coiffeur dalle mani d'oro, oltre che chiaramente lo stesso faraone sommo e insindacabile giudice. Dopo vari giorni di stretto conclave, di comune accordo, venne sancita la soluzione tanto agognata. L'opera sarebbe stata costruita al di fuori dello stato sovrano, per mancanza di spazi utilizzabili e sarebbe stata visibile da ogni dove fino a molti km di distanza. Si stava parlando della Torre dei Pomodori dell'Isola d'Arbia, ancora oggi saldamente in piedi, nonostante lo scorrere del tempo. Un vero eco-mostro che per l'eternità avrebbe fatto inorridire intere generazioni e perfino il Gabibbo, vero Robin Hood del terzo millennio. I lavori furono infiniti. Per 42 anni infatti i sanprosperini trasortarono tutto a mano in quella valle sconsolata, martoriati dalle zanzare e dai tafani particolarmente mordaci. Il giorno dell'inaugurazione Mononucleosi II era decrepito, ma volle ugualmente partecipare alla cerimonia. Sfortunatamente cadde in un riluogo particolarmente profondo e nessuno riuscì a ripescarlo.

martedì 17 giugno 2014

vite a tutta gallara Sid Vicious



Suonava il basso e sembra anche male, ma lo suonava nei Sex Pistols, la punk band inglese per eccellenza, il gruppo che seminò il panico nel mondo della musica rock britannica e non solo, e investì la cultura di fine anni '70 come un ciclone autodistruttivo.  Tossicodipendente, oltraggioso, aggressivo, negativo, autodistruttivo, Sid Viciuos ha personificato in vita ciò che le canzoni dei Sex Pistols volevano rappresentare. Primo martire del punk, immolatosi a soli 21 anni, oggi Sid Vicious rappresenta lo stereotipo di"sesso, droga e rock'n'roll", uno stile di vita che porta alla morte prematura di giovani talenti, che per alimentare le loro doti hanno avuto bisogno di grandi eccessi.L'8 Ottobre del 1976 i Pistols firmano un contratto con la EMI e fanno uscire il loro primo singolo "Anarchy in the UK" che diviene causa di scandali ma soprattutto dello scioglimento del contratto con la EMI.Sempre nello stesso periodo Glen Matlock lascia la band, e qui entra in scena Sid Vicious (Il Vizioso, John Simon Ritchie era il suo vero nome) come nuovo bassista, un violento ragazzo di strada che darà nuova linfa al gruppo facendolo diventare l'icona stessa del punk.Nel Maggio del 1977 (dopo essere stati licenziati da un'altra casa discografica, l'A&M records) i Pistols firmano un nuovo contratto con la Virgin, che gli assicura l'uscita del secondo singolo "God save the queen", ironica e violenta critica alla monarchia inglese. Seguono altri due singoli: "Pretty Vacant" e "Holidays In The Sun", che precedono l'uscita dell'atteso album nel Novembre del 1977: "Never Mind The Bullocks - Here's The Sex Pistols" che arriva nelle prime posizioni delle classifiche, nonostante numerosi negozi si rifiutassero di venderlo. Sid nasce il 10 maggio 1957 in Inghilterra e passa la sua infanzia a Londra. Abbandona la scuola e viene reclutato da Malcolm McLaren nei Sex Pistols. La band raggiunge il suo massimo "splendore" artistico con "Anarchy in the U.K." e raggiunge le vette delle classifiche nel 1977 con la canzone "God save the queen". Quest'ultima in particolare arriverà ad ottenere il primato di prima canzone 'numero uno' in classifica ad essere censurata: "Dio salvi la regina, che il regime fascista ha reso cretina", recita il testo. Fino in fondo coerenti con le loro filosofie anarchiche e anti-ideologiche, il gruppo si scioglie quando capisce di essere solo uno strumento di business. Dopo il singolo di successo "My way", cover della celebre canzone di Frank Sinatra, Sid Vicious si trasferisce a New York con la fidanzata Nancy Spungen, ex prostituta americana. Il 12 ottobre 1978 al Chelsea Hotel di New York, Nancy viene trovata morta. Sid, incolpato dell'assassinio, verrà scarcerato su cauzione: morirà in attesa del processo. Sebbene Vicious pare abbia dichiarato "L'ho uccisa perchè sono un cane bastardo", confessando di essere l'assassino della sua ragazza, 25 anni dopo la morte, un libro avanza l'ipotesi che Sid Vicious fosse innocente. Alan Parker, autore londinese esperto di punk, ha ricostruito con cura gli eventi di quella notte di ottobre in cui Nancy fu accoltellata e li ha raccolti nel libro "Vicious: Too fast to live". Secondo Parker - che negli ultimi anni ha intervistato la polizia di New York che aveva condotto le indagini, la madre di Vicious e numerosi altri personaggi - il vero assassino della fidanzata di Sid sarebbe uno spacciatore e aspirante attore newyorkese, Rockets Redglare, il quale ha recitato piccole parti in "Big" con Tom Hanks e in "Cercasi Susan disperatamente" con Madonna. Inoltre, secondo la madre di Vicious, Ann Beverley, Redglare sarebbe anche responsabile dell'overdose che uccise suo figlio. Il cantante si era disintossicato per qualche mese, ma l'1 febbraio 1979 aveva mandato alcuni amici a comprare dell'eroina, secondo la madre, proprio da Redglare.La verità forse non verrà mai alla luce: Rockets Redglare è morto nel maggio 2001, all'età di 52 anni, ucciso da una vita di stravizi. Sid proveniva da un'altra band, i 'Siouxsie & The Banshees' e insieme a lui, entra in scena anche Nancy Spungen, sua 'compagna' nonchè 'super-grupie', arrivata a Londra al seguito di Jhonny Thunders degli 'Heartbreakers'. Sid & Nancy restano una delle coppie più discusse del rock. C'è chi dice che fu proprio Nancy ad iniziare Sid all'eroina, chi diceva che Nancy era l'unica persona di cui Sid si potesse fidare, altri ancora dicevano che a Nancy di Sid non importava poi molto. Nancy era scappata da Philadelphia a 17 anni, diretta a New York, dove inizio a lavorare come spogliarellista. Sbarcata a Londra, con la sua fama di groupie, la sua intenzione era quella di portarsi a letto un membro dei Pistols. Rifiutata da Johnny Rotten, iniziò a rivolgere le sue attenzioni verso Sid che perse completamente la testa per lei. Iniziarono a condividere tutto, inclusa la dipendenza dall'eroina. Il resto del gruppo invece non vide mai Nancy di buon'occhio. La mattina del 12 Ottobre del 1978 Nancy Spungen venne trovata morta con un coltello nel fianco nel bagno del Chelsea Hotel di New York, con lei nella stessa stanza si trovava Sid. A 31 anni dalla morte di Nancy nessuno sa ancora dire cosa è successo realmente. La versione più accreditata è che Sid e Nancy quella notte litigarono e Sid, annebbiato dall'eroina, l'abbia accoltellata. Un'altra ipotesi è che si tratto di un patto suicida, che Sid non rispettò. Nessuno può dirlo, c'è comunque chi sostiene che Sid quella notte non uccise Nancy, che amava più di se stesso.

lunedì 16 giugno 2014

storie di vita quotidiana

Siamo nei primi anni novanta, supermercato Coop di San Rocco a Pilli. Mi si avvicina una signora anziana. Suo nipote gli ha chiesto un favore di copmprargli una bibita adatta per gli sportivi, il Gatorade. Lei e come non capirla, non si ricorda di questo strano nome. Mi vede in spolverina e cerca aiuto: "giovane, ce l'avete il Gattorado?"

Il falegname Osvaldo detto "lo scozzese": "In città entrano tutti con questi Suffe (SUV)" e "Accident'a a Bin Laiden"

Paolo Bencini, come tutte le mattine, verso le 5.30 inizia a girovagare da Pantaneto a Piazza della Posta in cerca di spicci per pagarsi una giornata di birre e gratta e vinci. Verso le 6.00 passa una pattuglia dei Carabinieri, forse novizi o molto probabilmente non di Siena, e, davanti alla chiesa di san Giorgio, gli si accostano, vedendolo bianco come un cencio, presumibilmente per chiedergli documenti. Tirano giù il finestrino, abbozzano un buongiorno e lui inzia piangere senza lacrime e poi gli chiede due euro.

Tutti i giorni verso le 14.30 entra in negozio un ragazzo giovane, con l'occhio lofio e tutti i giorni compie lo stesso rituale. Si ferma davanti alle ceste del pane e osserva. Poi si avvicina alla panetteria sfusa e guarda intensamente i panini. Torna indietro, pensa ancora e poi prende due fiorentine di pane incartate. Rigira, punta deciso verso il banco della gastronomia e chiede: "mortadella dei bologna per questi due" e io: "pistacchio o senza" e lui: "pistacchio". Poi inizia a fischiare d'imbarazzo fino a che non gli porgo il sacchetto. Dopo, pur di non incontrarmi ancora con lo sguardo, compie il giro del negozio per arrivare alla cassa senza comprare altro e lo sento fischiettare in lontananza.

Viene un rumeno e alla mia collega chiede: "Presaiola Vitalina, uno etto". La guardo e senza ombra di dubbio le dico:"Questo è mio!". Dopo una lunga conversazione a gesti e parole astruse arriviamo alla conclusione. Bresaola della Valtellina.

"Ce l'avete il pane pompiere?". Mi passano per il capo milioni di battute. Deglutisco, sono senza saliva dalla smania di liberarmi. "No", le dico con un filo di voce "mi dispiace".

"Voi, per caso, li aggiustate i panini?". "No, mi dispiace. però in cima a Via delle Luglie c'è il meccanico, chieda a lui. Buonasera".

"Ce l'avete lo yogurt senza lattosio?".  "Penso di no, però ci s'ha il vino senza l'uva e  il pane senza la farina"

"Cer l'avete il kaiten per vegani?". "......................., scusi"swischhhhhhh



domenica 15 giugno 2014

inghilterra-italia le interviste dagli spogliatoi

da Manaus, stadio Arena Amazonia

Mario Balotelli:

Questo è il mio primo mondiale. E' stato bellissimo, eccitante e togo segnare una rete proprio nella partita d'esordio. Poi, c'è un monte di fica. Tanta. Se ci venivo tre o quattro anni fa, ne trombavo una catasta. Tutte ignude, con quei culi rotondi e sodi. Inoltre, qui ridono anche se gli girano le palle. Come faranno? Io, che se finisco il gel extra-strong e nessuno me lo presta, sono capace di distruggere uno spogliatoio. Dovrei imparare. Pensare a questi poveri cristi che hanno poco o niente e sono felici. Da domani se l'i-pod mi si scarica in pullman, o l'acqua minerale è calda,  cercherò di farmene una ragione e  mi sforzerò di soprassedere. Anzi, quando tornerò a casa dal Brasile, penso di donare le mie cuffie stereofoniche autografate a Gino Strada, perchè ne ricavi dei fondi vendendole ad un'asta di celebro-lesi

Cesare Prandelli:

Grande partita, vittoria storica anche se sofferta. Ma dovremo sempre soffrire questo è sicuro. Perchè la sofferenza è come l'acqua, il pane, il colluttorio, la cassetta della posta, il tempo, la fede, internet, Ovunque andiamo lei è sempre presente e pronta  a colpire. In qualche modo scandisce i nostri tempi. Soffrire è in un certo senso bello. Come spoggettare una salita irta e dopo gettarsi in discesa a capofitto. I ragazzi questo lo hanno capito. Anche Pirlo, con il suo classico sguardo preso nel vuoto, un giorno ha annuito facendo trasparire un'emozione. Se sapremo soffrire possiamo ambire a grandi traguardi e io sono sicuro che non falliremo.

Andrea Pirlo

Grazie per i complimenti, ma il merito è di tutti. Da un pò di giorni sento di essere più caliente. Sarà questa calura, sarà l'Amazzonia così vicina, oppure il semplice fatto che stò crescendo. Gli anni passano veloci e io ho imparato a pensare. Non sempre, per carità. Però ogni tanto quando sono scarico da impegni e dallo stress della competizione, solo nel letto cerco di non dormire e mi sforzo di riflettere. Sempre più spesso sento nitida la tentazione di leggere un libro o di scrivere qualche riga sul diario della mia vita.

Ciro Immobile

Una soddisfazione. per chi, come me, proviene da Torre Annunziata, e ha la possibilità di giocare un mondiale. Ringrazio innanzitutto il Siena, perche da quella nefasta partita con il Cittadella, dove ho fatto più danno della grandine, facendomi parare un rigore e poi facendomi espellere per proteste, sono riuscito a convincere i dirigenti che non ero bravo e mi hanno ceduto. Pensate se oggi fossi ancora lì. L'unico per cui mi dispiace è per quel tifoso bianconero, che non esprimendo mai un concetto tecnico, prima di quell'incontro disse in confidenza ad uno pseudo-amico: "Immobile, ha me sembra che abbia un cognome importante. Credo che sia un predestinato". Dopo la mia espulsione venne messo in un angolo e sbeffeggiato lungamente. Dedico anche a lui il mio expolit sportivo.

sabato 14 giugno 2014

amarcord: esordio in serie A . Il fattaccio dei panini trafugati

Dal nostro inviato.
PULLMAN DI SAN PROSPERO. Una brutta storia quella accaduta Domenica 31 Agosto 2003 sul pullman dei tifosi di San Prospero, che stavano felicemente recandosi allo stadio Renato Curi di Perugia in occasione dell’esordio in serie A della propria compagine calcistica .
Dalle prime indiscrezioni emerse sulla dinamica dei fatti, anche se per il momento gli inquirenti mantengono uno strettissimo riserbo, alcuni panini di proprietà della sig.na V.B., sarebbero scomparsi dalla borsa in cui erano custoditi, per finire nello stomaco di un sedicente compagno di viaggio.
Secondo le scarsissime notizie fornite dal commissario di P.S. incaricato delle indagini preliminari, i sospetti degli inquirenti convergerebbero tutti sulla figura del quarantaquattrenne senese F.C., affermato imprenditore di se stesso, celibe, abitante in San Prospero e fino ad oggi incensurato.
A tradire il libero professionista sarebbe stato, oltre la propria stazza fisica la quale richiede di per se un apporto calorico superiore alla media, soprattutto il particolare che al momento della partenza del pullman, esso era sprovvisto di contenitori o borse di plastica che potessero far pensare ad un lauto pranzo al sacco.
Ancora non risulta chiara la dinamica dei fatti, in quanto nessuno dei 47 passeggeri ha visto F.C. rovistare di soppiatto nella borsa della ragazza in cerca di cibarie, ma esistono invece molti testimoni, i quali asseriscono all’unanimità, di aver notato il su indicato mangiare dei sandwich con fare sospetto ed avaro.
Ad un primo interrogatorio poi, l’imprenditore ha da prima negato stizzito ogni accusa di ladrocinio, ma poi incalzato dalle risate insistenti del GIP e degli addetti al bar del tribunale presenti alla discussione, ha affermato, contraddicendosi, di aver mangiato, si, due panini, ma che era stata la stessa V.B. ad offrirglieli, cosa che la giovane nega decisamente.
Nonostante ciò, è prematuro per il momento poter preventivare un arresto del sospettato in tempi brevi, in quanto esiste una divergenza tra le versioni che i due interessati hanno fornito alla magistratura che potrebbe scagionare o incolpare F.C. Tale divergenza riguarda l’incarto della refurtiva , la quale secondo la parte lesa sarebbe stato un tovagliolino di carta verde, mentre secondo l’accusato sarebbe stato una più classica pellicola di alluminio.
Un particolare inquietante grava però sull’intera vicenda, sembra infatti, anche se al momento non esistono ne conferme ne smentite, che F.C. per vantarsi davanti agli amici dell’atto compiuto abbia testualmente detto: “tra l’altro quei famosi panini non erano neppure tanto buoni, con il pancarrè al posto del pane e neppure tanto farciti”.
Se questo fosse rispondente a verità la già precaria situazione del professionista si aggraverebbe di molto, perché oltre alla volontarietà si aggiungerebbero il disprezzo e la non effettiva necessità fisica nel compiere il reato.
Considerando tutti gli aspetti fino ad ora descritti, si può ragionevolmente ipotizzare una condanna esemplare da parte del P.M., il quale, nel pieno rispetto del codice civile, ne potrebbe chiedere la diffida dalla frequentazione del Ristorante La Casalinga per diversi anni, con obbligo di firma giornaliera dalle ore 20,30 alle ore 21,30 presso l’ Erboristeria Amaranthus Prodotti Naturali Via Diacceto, 9 .
Difensore d’ufficio dell’accusato è stato nominato un avvocato alle prime armi il quale oltre che sentirsi profondamente turbato dall’incarico, ha dichiarato di non vedere altra soluzione se non quella di richiedere l’infermità mentale per il proprio assistito.
Un fatto di cronaca nera questo che, qualunque sia il suo triste epilogo, lascerà un marchio indelebile su di una comunità, quella di San Prospero, già tormentata da molteplici problemi psicosomatici e motori, ed andrà ad aumentare ancora di più il disprezzo che buona parte della comunità senese nutre nei confronti del quartiere cittadino e dei suoi abitanti.

venerdì 13 giugno 2014

il guaspa c'è... sempre, i boys ci sono... spesso






Ringrazio veramente di cuore i boys ragazzi e i boys un pò più grandi che sono intervenuti alla serata. Un saluto, con il solito " non conta la serie, ma conta la Robur". Comunque ve lo dico con sincerità: solo per questi ragazzi buttereste via parecchio. Se deve finire, finisca. Poi però, che si riprenda per bene e senza i soliti intrugli. Maglie di lana, numeri dall'1 all'11, segatura nelle porte quando piove, scarpe nere e più gente di Siena possibile in campo d.b.

mercoledì 11 giugno 2014

inchiesta Guerin Sportivo 1982 "Allarmi, siam teppisti" (ci siamo)












...e dopo la lettera di Geppo dei CUCS ho trovato un'altra inchiesta fondamentale sempre dello stesso anno, 1982, sempre sul Guerin Sportivo, allora, se non erro, diretto da Italo Cucci. Sembrerà strano, ma ci siamo anche noi e non una volta sola.

martedì 10 giugno 2014

"L'angolo del gabbiano" del mio amico Antonio

RIFLESSIONI - Aperitivo on line

Ogni sera aspetto di andare al supermercato (scusate se lo chiamo con linguaggio obsoleto) non tanto per la necessità di comprare qualcosa, ma per la sottile gioia di scambiare due chiacchere con il mio amico d'infanzia Simone che sta al di la' del banco a fare a botte con gli ossi dei prosciutti (ma non solo)...
qualcosa compro, ma giusto per non fare il viaggio a v'oto
quando i nostri sguardi s'incrociano ammicchiamo un sorriso sornione come ad aspettare con curiosità le parole che di li' a poco ci diremo...
finiamo sempre nei ricordi d'infanzia...inevitabilmente...perchè si allontana sempre più, ma soprattutto perchè sono risate sicure...
ogni sera è come se si accendesse una lampadina nuova che porta con se storie e ricordi nuovi...
la nostra allegria (velata di occhi radiosi e lucidi) è coinvolgente e i presenti restano coinvolti...ascoltando tra l'imbarazzo e l'incuriosito
i loro atteggiamenti impacciati ci divertono
Questa sera Simone non c'è (deve ave' fatto un cambio di turno)...
intanto metto nel cestino ricotta e stracchino...nel caffè c'è l'offerta...ma l'ho comprato ieri...va beh...lo ricompro...mica va a male...
come ogni sera poco prima delle 20 il supermercato è pieno zeppo di studenti che "sgonfiano" letteralmente ogni scaffale
molti di loro potrebbero essere miei figli...nonostante il mio sentirmi "giovane" mezzo secolo me lo porto sul groppone
in fila alla cassa mi guardo intorno e vedo di essere il più attempato...la cosa non mi dispiace...essere circondato da giovani è una sensazione molto bella, quasi al pari di essere circondato dai vecchi (ma sì li chiamo così...perchè essere vecchio è essere bellissimo)
mi colpiscono due ragazze che parlano di aperitivo su skype...
da buon curioso ascolto per capire meglio...e capisco meglio...si tratta di un appuntamento tra amici on line, ognuno nelle proprie case con birre...
una delle due dice all'altra: ci vediamo alle 21 su skype così parliamo un po' tutti insieme
da piccolo il mi' nonno mi diceva sempre che gran parte della vita la scopri nei bar e nei circoli dove ci sono gli anziani che hanno tanto da raccontare non solo con la voce...
ero spesso nei bar e nei circoli...mio nonno aveva ragione
io non so con certezza cosa ci sia "di la'"... ma so con certezza che "di la'" le persone che ci hanno profondamente amato e che abbiamo profondamente amato instaurano una sorta di dialogo che va oltre ogni immaginazione
rientro a casa con la busta della spesa mezza vuota ma con una fortissima voglia di neve con lo zucchero
i miei 50 anni stasera li sento tutti...ma proprio tutti

lunedì 9 giugno 2014

riprendiamo il filo. La storia di Sanprospero Leishmaniosi VII e Nevrosi LVI

post del 24/04/14.  La Storia di Sanprospero Litigiosi IV

In quel tempo San Prospero era governato dal sanguinario faraone Litigiosi IV, appartenente alla XVI dinastia. La sua ascesa fu costellata da numerosi crimini efferati, tra i quali si può sicuramente citare quello del barista Scaldosi, ucciso dalla deflagrazione di un microscopico ordigno nascosto nella carne Simmenthal, di cui era smodatamente goloso. Ma sicuramente l'omicidio del suo predecessore SospeTToso II, si contraddistinse sia per importanza che per strategia, in quanto gli permise di raggiungere il potere politico tanto agognato. La sua personalità, un mix di furbizia e malvagità bieca, si manifestò nitidamente quando, con una scusa banale, riuscì a condurre il sovrano sopra ad uno sbalzo di Via delle Grotte e con una spinta fulminea, lo gettò impietosamente in  Via Esterna di Fontebranda. L'uomo precipitò a palla di fucile e cadde moribondo nella strada sottostante, dove fu divorato, ormai esanime, dal ciclista Biascino in preda ad un tremendo calo di zuccheri. Egocentrico all'inverosimile, volle celebrare il suo avvento con un sontuoso ricevimento all'interno del Bar Silvana Vini & Panini. Durante la festa riuscì ad imprigionare, con l'inganno, nelle segrete del locale migliaia di studenti accatastati e tutti i matti della Casa-Famiglia di Viale XXIV Maggio, nel nome di una politica votata all'intolleranza ed alla pulizia etnica. Gli abitanti del quartiere, vetusti e boglioli, seriamente impauriti dalla violenza del nuovo regime, telefonarono in massa ai Vigli Urbani in cerca d'aiuto, i quali però buttarono giù senza nemmeno rispondere. In pochi mesi la guardia imperiale arrestò, con motivazioni inesistenti, tutti coloro che non aprivano la porta al suono del campanello e chi tirava dritto per strada immerso nei suoi affari. Dopo un anno di reggenza scellerata lo stato era praticamente in ginocchio. Strade e negozi vuoti, montagne di affettati scaduti sui marciapiedi e squadre di cani abominevoli a farla da padroni. Litigiosi IV fu sicuramente, a detta di tutti gli esperti di storia, uno dei peggiori faraoni che mai abbiano mai governato San Prospero.

Post del 30/04/14. La storia di Sanprospero Alitosi MCM

Alla morte di Litigiosi IV, avvenuta per overdose di ricotta delattosata scaduta, il regno di Sanprospero passò nelle mani del supremo sacerdote Alitosi MCM. La  situazione al suo insediamento era a dir poco drammatica. Il suo predecessore aveva commesso abusi e scempi talmente grandi che ormai nel quartiere regnavano solo miseria e inedia. I poveri abitanti, depradati di ogni avere, si dovevano accontentare, per sbarcare il lunario, dell'esigua carità che proveniva loro dall'aggio sulle migliaia di multe che settimanalmente venivano comminate per lo spazzamento meccanico senza preavviso delle strade principali e secondarie. Ma era poca cosa. Nessuno si poteva permettere un pasto completo giornaliero ed anche il Bar Silvana Vini & Panini, si trovava sull'orlo del fallimento, con centinaia di creditori inferociti che minacciavano di passare alle maniere forti se non fossero stati pagati celermente. Alitosi MCM, si rese conto di tutto ciò e intraprese una politica di risanamento, mirata a risollevare le sorti di quello che, un tempo, era un florido stato con tasso di longevità più alto rispetto alla Sardegna e all'isola di Okinawa in Giappone. Innanzi tutto abolì un gran  numero di tasse anticostituzionali e dette la possibilità ai residenti di aprire attività commerciali che non fossero dichiaratamente vetuste. In breve tempo, si assistette al proliferare di coiffeur e negozi di alimentari già vecchi prima di essere inaugurati. Passati alcuni anni di stallo, gli effetti di tale politica iniziarono a farsi sentire e vedere. Comparvero alcuni neonati, da tempo completamente scomparsi e addirittura fu intravisto qualche giovane fonato alla moda. Nonostante la forte opposizione al rinnovamento, che veniva attuata dalla moltitudine di vedove miliardarie accompagnate da cani piccoli e odiosi, il faraone capì che doveva trovare un'escamotage per velocizzare la ripresa e, ricorrendo al parere l'Oracolo della Fontana di Sanprospero, ebbe l'intuizione che ancora oggi sorbisce i suoi positivi effetti: il mercato settimanale. Appana si diffuse la notizia arrivarono richieste di piazzola da ogni dove, ma in particolar modo dalla città di firenze , notoria terra di omosessuali e ambulanti, nonchè nei fine settimana pescatori e cacciatori oltre che fungaioli solo nella stagione autunnale. Intorno al dodicesimo anno di reggenza lo stato, non solo uscì dalla crisi, ma ebbe un boom economico rilevante. Con l'arrivo di ricchezze fresche, Alitosi MCM iniziò a pensare all'espansione e tentò, purtroppo senza successo, di conquistare uno sbocco al mare, attaccando la fiorente città marinara di Follonica.
 
Post odierno. La storia di Sanprospero Leishmaniosi VII e Nevrosi LVI

Dopo Litigiosi IV e Alitosi MCM, il  regno passò nelle mani di Leishmaniosi VII, figlio di Psoriasi XXII, erede legittimo del trono, ma deceduto alla giovane età di sette anni per essere stato vilmente assassinato da un gruppo di separatisti della Lizza. Il faraone, esteticamente perfetto, quasi finto nei lineamenti, mal si sposava con la bruttezza diffusa nel quartiere. Bastarono poche settimane per generare i primi malumori nella popolazione. "E' troppo bello", "è una passerina", "è bu'one", " gli ha dedicato una canzone anche Tiziano Ferro", questo e molto altro ciò che serpeggiava tra la gente. Certo che anch'esso non faceva nulla per smentire tali dicerie. Usava giornalmente una quantità smodata di borotalco, tonico di cupra, acqua velva e divor odor. Davanti al municipio infatti, ogni mattina vi era un via-vai tremendo di venditori di cosmetici, prodotti di bellezza, alghe dimagranti e creme depilatorie vera sciccheria per il periodo storico. IL tempo dedicato alla cura personale era pertanto molto e la politica nei sui interessi latitava tristemente. La prosperità raggiunta poco tempo prima con Alitosi MCM si stava lentamente estinguendo. Fu così, che iniziò, da parte di molti ministri sciatti, una cospirazione per togliere di mezzo il reggente. Il pretesto fu dato dalla festa del patrono. Mentre si stavano disputando le tradizionali gare di sputi tra le famiglie nobili, molti concorrenti notarono Leishmaniosi VII in compagnia di Robertino del Conca, noto omosessuale. L'omofobia divampò incontenibile in pochi secondi e i due furono, prima picchiati a sangue e poi arsi sotto le mura della Fortezza Medicea, nel punto in cui oggi si trova la pista dei barberi calcarea. Il successore venne individuato in Nevrosi LVI, orfano dalla nascita, paralitico e per questo mai sorridente e incline alla vanità. Il suo carattere cerbero e bellicoso si manifestò in pochissimo tempo e infatti Sanprospero attaccò ed annesse ai suoi territori  tutta la zona della Lizza, Camera di Commercio, Mercatissimo della Calzatura e bar di Johnny ultimo baluardo della Siena Bene. La pulizia etnica che venne attuata fu durissima e spietata. Badanti ed albanesi furono rincorsi e percossi selvaggiamente da squadre organizzate di nonni-sprint inviperiti. Questo se da una parte portò la possibilità di espansione verso la superstrada, dall'altra generò un'avversità marcata da parte degli stati confinanti, che sfociò in un'embargo durissimo che mise in grande difficoltà il quartiere.

sabato 7 giugno 2014

il mennonita

Cercò di uscire in fretta da quello scantinato. La bomba ad orologeria, che i suoi amici terroristi avevano innescato e che lui era stato costretto a nascondere, sarebbe detonata entro pochi minuti. Certo, far esplodere il Dopolavoro Mussulmano, era un'azione altamente pericolosa ma soprattutto di risonanza nazionale se non, addirittura, mondiale. Un piano semplice ma efficace. Si era trattato in definitiva di scavare un tunnel di 46 km, ad una profondità media di 22 metri per arrivare a colpire l'obbiettivo sensibile prescelto. I lavori di preparazione erano durati due anni, molti mesi in più del previsto, perchè si erano materializzate difficoltà di varia natura, come, ad esempio, l'incontro con una sorgiva solfurea, o il ritrovamento di una città sepolta sotterranea , con ogni probabilità Atlantide. Tutto però era stato brillantemente risolto e superato, anche grazie all'apporto di alcuni robot completamente autosufficienti, non irredentisti, ma sottomessi al volere dei padroni. Dunque, dopo essere stato ricattato, aveva preso la scatola metallica contenente l'esplosivo plastico e si era infilato di gran lena nel tunnel. Al termine di esso, percorrendo carponi un condotto dell'aria si era trovato nel locale autoclave ed addolcitore, esattamente dove doveva deporre l'ordigno. L'ordine del comando era perentorio. Quattro minuti per allontanarsi prima del botto. Non potendo percorrere al contrario la strada dell'andata, in quanto si poteva presumere che la deflagrazione avesse fatto crollare il cunicolo, salì le scale vestito con un burka acquistato on-line e perciò senza prova, che rimaneva corto lasciando bene in vista le caviglie massicce. Poco male, doveva uscire senza tanti fronzoli e in fretta. Alla fine della prima rampa trovò due marocchini che si picchiavano per futili motivi. Li scansò. Uno dei due, mentre mulinellava, cercò di toccargli il sedere. Corse, saltando due scalini alla volta. Trovò un'indonesiano fulminato che stava fumando  un barattolo di hennè e lo superò saltandolo fosbury e infine, proprio quando stava intravedendo il portone di uscita inciampò in uno sciamano del bangladesh perfettamente mimetizzato con il pavimento ad arabeschi. L'uomo, un fascio di nervi completamente padrone del suo corpo, si irrigidì talmente che divenne un muro a secco. L'impatto fu terribile. Cadde a terra, sbattendo violentemente la testa. L'esplosione fu spaventosa. Esanime, venne scaraventato sopra ad un cassone di un camion pieno di eternit da smaltire. Prima di arrivare a destinazione il mezzo fu deviato in una strada secondaria e poi, calata la notte, condotto a fari spenti sull'estremità di un burrone dove venne rovesciato tutto il contenuto. Riuscì miracolosamente a fuggire, prima che tonnellate di terra ricoprissero la voragine. Come voto per lo scampato pericolo divenne un mennonita integralista e non conobbe mai più tecnologia nella sua vita.

venerdì 6 giugno 2014

Olimpiadi Monaco 1972: Settembre Nero

5 settembre 1972, a Monaco di Baviera sono in corso le ventesime Olimpiadi. All'alba un commando di otto fedayn, in arabo uomini del sacrificio, irrompe nel villaggio olimpico e sequestra undici atleti israeliani. Joseph Romano, campione di sollevamento pesi e Moshe Weinberg, allenatore di lotta vengono subito uccisi mentre tentano di reagire ai terroristi. Dopo venti ore di estenuanti trattative, l'azione si conclude tragicamente all'aeroporto di Furstenfeldbruck dove muoiono cinque sequestratori, due uomini delle forze dell'ordine e tutti gli ostaggi. Sono i Giochi Olimpici più tragici e drammatici della storia.
La Palestina era stata esclusa dalla partecipazione ai giochi, poiché non rappresentava uno stato sovrano. Un gruppo di guerriglieri di Settembre Nero decise però di partecipare in un altro modo e far conoscere al mondo la questione nazionale dei palestinesi, con un'azione terroristica spettacolare e clamorosa.Settembre Nero nasce nel 1970 e prende il nome dalla violenta repressione scatenata da re Hussein di Giordania contro i palestinesi  proprio nel settembre del 1970. Dalla fine della Guerra dei Sei Giorni (1967) la capitale giordana Amman era la sede del quartier generale di Fatah, la frangia militare dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), con a capo Yasser Arafat. Dal senso di sconfitta ed emarginazione scaturito da quegli eventi si fa strada, in alcune frange dell'organizzazione palestinese, la ferma volontà di far sentire al mondo la propria voce. Nasce Settembre Nero. La prima operazione in cui questo nome viene usato è proprio un,azione di rappresaglia contro la Giordania: l'assassinio del primo ministro giordano Wasfi Tel nel 1971 al Cairo. Ma l'azione più nota del gruppo è proprio il sequestro degli atleti israeliani a Monaco. Settembre Nero prepara l'azione nei minimi particolari collegandosi anche ai terroristi tedeschi della RAF (Rote Armee Fraktion) che procura armi e informazioni logistiche al commando palestinese. Tra le condizioni per il rilascio degli atleti israeliani c,è, oltre alla liberazione di 234 detenuti nelle carceri d'Israele, anche il rilascio di due noti capi della RAF, Ulrike Meinhof e Andreas Baader, arrestati dalla polizia tedesca nel giugno di quell'anno e tre aerei per essere trasportati con gli ostaggi in una destinazione sicura.L'esercito israeliano reagisce immediatamente con  una serie di raid aerei sui campi palestinesi in Siria e Libano che provocano decine di morti e feriti. Ma non basta. Il 12 settembre del 1972, il primo ministro Golda Meir prende la parola nella Knesset, il parlamento israeliano e annuncia : "Non abbiamo altra scelta se non quella di colpire le organizzazioni terroristiche ovunque siamo in grado di farlo, è un dovere che abbiamo verso noi stessi e verso la pace e assolveremo a questo dovere in modo inflessibile". Dalla strage di Monaco nasce una vendetta pianificata, voluta e organizzata dal servizio segreto israeliano, il Mossad, su preciso ordine di Golda Meir. Viene istituita una squadra top secret, nome in codice "Comitato X", con il compito di rintracciare, stanare e uccidere tutti i mandanti, i finanziatori e gli organizzatori di quel massacro. È la lista di Golda, che seminerà morte per anni in Europa e anche in Medio Oriente.
Sulla lista ci sono dodici terroristi: il primo è Zwaiter colpito a Roma il 16 ottobre. Il 29 ottobre dello stesso anno un comando palestinese dirotta un aereo della Lufthansa, chiedendo e ottenendo la liberazione dei tre guerriglieri di Monaco detenuti in Germania. Israele parla di 'resa tedesca al ricatto dei terroristi'; è una conferma ulteriore che bisogna farsi giustizia da soli. A dicembre viene colpito a Parigi Mahmud Hamshari, rappresentante dell'OLP in Francia, ferito gravemente da una bomba piazzata all'interno dell'apparecchio telefonico nel suo appartamento. Ricoverato in ospedale, morirà un mese dopo.
Il 24 gennaio 1973, viene ucciso a Nicosia Abed Al Chir,contatto dell'Olp con i sovietici e il Kgb. Muore nell'esplosione di  una bomba piazzata sotto il materasso. Il 6 aprile, ancora a Parigi è la volta di Basil Al Kubaisi, professore universitario di legge, freddato mentre esce da un caffè, con undici colpi di pistola come Zweiter. Sulla lista di Golda ci sono anche obiettivi che si nascondono in alcuni paesi del Medio Oriente, tradizionali nemici d'Israele: Siria e Libano. Con un'azione coordinata tra il Mossad e le unità speciali dell'esercito israeliano, il 10 aprile 1973 ha inizio l'operazione "Primavera della Giovinezza". Una squadra speciale al comando di Ehud Barak, futuro primo ministro israeliano, penetra a Beirut in Libano. I militari si travestono da turisti e riescono ad eliminare tre attivisti di Settembre Nero: Yusuf Najar, numero tre dell'OLP, uno degli architetti di Monaco, Kemal Adwan, leader di Settembre Nero e Kamal Nasser un portavoce dell'OLP. Nella sparatoria rimangono uccise alcune persone innocenti. Pochi giorni dopo, il 12 aprile ad Atene, viene rintracciato un altro componente del commando di Monaco: Abu Ziad. Una bomba al plastico sotto il letto lo uccide.
Il comitato X è ora sulle tracce di Ali Hassan Salameh, il principe rosso, uno dei principali organizzatori di Monaco, capo delle operazioni di Settembre Nero. Le tracce in possesso del Mossad lo individuano in Norvegia, in una piccola cittadina chiamata Lillehammer. Sarà un tragico errore. Uccidono un cameriere marocchino, Ahmed Bouchikhi, che ha l'unica colpa di assomigliare a Salameh; è il luglio del 1973. La polizia norvegese arresta sei agenti del Mossad coinvolti nell'attentato. La comunità internazionale reagisce, per Israele è un momento difficile. Golda Meir richiama gli agenti del Mossad, poi nell'aprile del 1974 lascia la carica di primo ministro. Golda Meir morirà quattro anni dopo all'età di ottant'anni. Ma la lista di Golda non si fermerà. Ali Hassan Salameh, l'obiettivo principale degli israeliani, fin dall'inizio, verrà ucciso con un autobomba a Beirut il 22 gennaio del 1979.
Nel 1988 un altro nome viene cancellato dalla lista di Golda: Abu Jihad, ucciso a Tunisi. La maggior parte dei terroristi è stata eliminata dal Mossad, con due eccezioni : Abu Daud che vive ad Amman e Abu Iyad, il capo di Settembre Nero, che verrà assassinato dal suo rivale palestinese Abu Nidal, nel gennaio del 1991 a Tunisi. Abu Daoud rimane l'unico sopravvissuto dei diretti responsabili di Monaco.


giovedì 5 giugno 2014

Everest

Giocò quella schedina del Totocalcio quasi controvoglia e vinse. Una cifra impressionante, da capogiro. Cercò di mantenere la calma, ma non ce la fece. Il mattino seguente, come nulla fosse accaduto, si recò a lavorare. Prima di timbrare il badge, bevve nel bar accanto all'agenzia, circa 16 bottiglie di Coca Cola a stomaco vuoto e poi attese, con uno tsunami nello stomaco, l'arrivo del direttore. Quando lo vide aspettò che si mettesse bello comodo in ufficio e poi bussò alla porta sonoramente. Ignaro lo fece entrare. Dopo il buongiorno adulatorio, gli caricò un rutto nel muso di inaudita violenza e subito dopo, in preda all'esaltazione, gli dette fuoco alla scrivania e se ne andò. Una vita da miliardario, poteva anche giustificare alcune migliaia di euro spese in avvocati, pensò. Con calma si recò dal notaio ed entro pochi giorni, intascò quella cifra assurda. Si fece prendere dal consumismo. Comprava di tutto ed in pochissimo tempo dilapidò l'intero patrimonio. Tutti gli avvoltoi che lo avevano circondato finchè era ricco sfondato, lo abbandonarono spietatamente. Rimasto solo, decise di togliersi la vita. Prese la macchina e si recò a bordo di un torrente. Attaccò i cavetti alla batteria e li gettò in acqua, ma non ebbe il coraggio di immergersi, per prendere la scossa. In quel momento capì quanto bella e preziosa potesse essere la vita. Divenne un alpinista. Inziò a scalare vette sempre più alte e difficili. In cima al tetto del mondo, sull'Everest appena conquistato,  allo sherpa che si trovava accanto disse: "pensavo meglio!"



martedì 3 giugno 2014

festa dei Boys

Giovedì 12 Giugno, dalle 20.00 i Boys si ritrovano in Piazza del Campo presso la sala interna del Bar Manganelli, tutta a loro disposizione, per una cena a buffet di chiusura della stagione. Dato che questo campionato sofferto, li ha visti sempre presenti in casa al fianco dei tifosi più accesi con striscione, bandiera, sciarpe e voce, sia in trasferta, tra cui Avellino, Firenze, Empoli, ecc, ma in particolare La Spezia dove hanno riempito un'intero pullman, è particolarmente importante la presenza numerosa. Questo per  due motivi principali: ritrovarsi tutti assieme per una serata veramente divertente e far capire a chi di dovere che deve vergognarsi di fronte ad una passione vera e pura come quella di questi ragazzi. Contattatemi quanto prima con sms, indicando cognome, numero dei ragazzi che intervengono e numero dei grandi, perchè anche noi  parteciperemo nella parte all'aperto al Ristorante Il Campo . Per i ragazzi il prezzo è 15 €, per gli adulti da stabilire in base alle adesioni comunque intorno ai 20/25 €. La partecipazione è d'obbligo, non mancate.
P.S. per i ragazzi è gradita sciarpa e in particolar modo quella dei BOYS

Il camion

Prese le sue cose e le mise dentro ad un'anonima scatola di cartone beige. Quel momento per lui terribile era arrivato e non si poteva più rimandare. Trentacinque anni di servizio volati in un soffio, la legge che gli imponeva di farsi da parte per lasciare posto ai giovani. Uscì dall'ufficio e scese le scale per l'ultima volta. Tutti i colleghi lo salutarono con il sorriso intriso d'invidia. Li avrebbe fulminati, ma cercò di camuffare il suo stato d'animo ed uscì. La stragrande maggioranza delle persone, in questa precisa situazione, avrebbe iniziato a correre di felicità, facendo capriole nell'asfalto e tripli salti carpiati con mezzo avvitamento in avanti, ma lui no. Era triste per il futuro. Cosa avrebbe fatto? Non era sportivo, non amava il fai-da-te, niente hobby e passioni di alcun genere. In vita sua aveva solamente lavorato dietro a quella scrivania di legno massello e nient'altro. Alla veneranda età di 78 anni suonati, non poteva mica mettersi, da un momento all'altro, a fare arrampicate, bungee jumping o dare il mordente al canterano del trisavolo. E allora? Mah, optò per un succo ace corretto, lui che era astemio, in modo da scordare, almeno temporaneamente tutti quei torbidi pensieri. Passarono i primi tre giorni. Manco a dirlo, furono nefasti. Litigò ben 1254 volte con la moglie per futili motivi e le uniche attività che espletò, si ridussero  al pagamento delle bollette, spesa giornaliera e file in banca interminabili. Alla fine della prima settimana, dal nervoso, era dimagrito di 15 kg. Non poteva resistere. Decise di cercare un'impiego anche di bassissimo macello. Niente. Vista la crisi anche i lavori più infimi erano ricercati. Disperato, iniziò a comprare le riviste locali con gli annunci. Rispose a tutti, ma nessuno, vista la sua età, era interessato a lui. Un giorno però notò un'inserzione generica che stringatamente recitava: "cercasi fattorino, contattare telefonicamente ore pasti il 336789512, Ramon". Telefonò. Dall'altro capo rispose una voce giovane, non italiana, che senza troppi preamboli fissò un'appuntamento per il mattino seguente. Arrivato all'indirizzo comunicato, suonò il campanello ed entrò in un sottoscala buio e umido. Ad attenderlo c'era un colombiano, carnagione scura, denti bianchi fosforescenti e fisico corpulento. Senza chiedere generalità o informazioni, gli spiegò che il lavoro consisteva nel trasporto di cocaina. Doveva, per fare questo, confezionare degli ovuli con dentro la sostanza, ingerirli e poi a destinazione, mediante defecamento forzato consegnarli al piazzista. La parcella visto il rischio che veniva corso era congrua e in contanti. Accettò. I primi tre trasporti furono una passeggiata. Al quarto però qualcosa andò storto. Un'ovulo sigillato male si aprì nell'intestino e la coca si sparse libera per il corpo. In pochi attimi sentì un prurito mostruoso, dopodichè un pizzicore intenso alla bocca dell'ano e infine uin'impulso irrefrenabile a correrre. Lo videro partire come Usain Bolt, solo che si trovava in mezzo ad una strada trafficatissima. Vista l'ora di punta il traffico era congestionato, ma lui doveva scaricare quel'energia che scaturiva da dietro. Partì lanciato, passando sopra al cofano di ogni vettura che si trovava davanti. Corse per tutta la notte finchè non arrivò all'imbocco dell'A1. Senza pensarci un'attimo saltò la sbarra del casello, prese la rampa  e sfrecciò in autostrada in corsia di sorpasso.Purtroppo però era nella carreggiata sbagliata. Da dietro ad una curva si vide spuntare i fari di un'enorme tir lanciato a tutta velocità. L'impatto fu terribile. Le faippole della collisione furono visibili ad alcune centinaia di chilometri di distanza. Quando il mezzo riuscì a fermarsi, il guidatore, un pregiudicato serbo completamente tatuato, lo vide perfettamente fuso nello spoiler anteriore. Nessuno riuscì a riconoscerlo e così venne lasciato sul frontale del camion. Ancora oggi gira per l'europa anche se è stato sabbiato e riverniciato svariate volte.

lunedì 2 giugno 2014

Fiona Vaginova

Prima di tutto occorreva sedare la rivolta e poi, in un secondo momento, si poteva pensare di arrestare gli istigatori e finalmente torturarli senza remore alcuna. Tutto era iniziato quando "Tony il sanguinario" e "Jack il troiaio", approfittando dello spettacolo di San Silvestro, avevano istigato gli altri detenuti a ribellarsi contro le nuove misure di sicurezza, a loro parere, esageratamente restrittive. La serata, allietata dalla ballerina bielorussa Fiona Vaginova, ad un cenno prestabilito dei due malavitosi, si era trasformata in un'inferno. I secondini, presi alla sprovvista e inebriati dai fumi dell'alcool, non avevano saputo arginare la sommossa e i galeotti si erano impadroniti del'ala B dell'edificio con estrema facilità. La povera Fiona, rimasta intrappolata, non aveva potuto che accontentare ogni richiesta di tutti quegli uomini a secco di sesso da molti anni. Fefè Ruoppolo, noto esponente della cosca dei Sinagra, in gattabuia da oltre 35 anni per omicidio plurimo spietato e senza rimorso, aveva riprovato il piacere dell'amplesso per ben 127 volte, prima di essere scalzato da "Tano 'a bestia", stufo di attendere così tanto tempo. La porzione di edificio dove si erano barricati i detenuti, venne immediatamente circondata da una squadra speciale di polizia, formata da circa trecento tiratori scelti e una congrega di militari appartenenti al battaglione San Marco. A parte le urla di piacere dei primi due giorni di sommossa, nessun segnale acustico proveniva dalla zona occupata. Le forze dell'ordine comandate dal commissario Lo Gatto, in stretta collaborazione con l'unità di crisi della Farnesina presieduta dal ministro dell'interno Fedele La Menchia, decisero di adottare la linea dura. Che si dedicassero pure alle libagioni, ma niente cibo ne acqua doveva entrare nella zona occupata. Dopo svariati giorni di stallo, i detenuti in preda ad una fame e sete epocale, cercarono di imbastire una trattativa per riuscire a sfamarsi prima del verificarsi atti di cannibalismo incontrollati. La risposta dello Stato fu perentoria. Resa incondizionata e rilascio dell'unico ostaggio in condizioni decenti. Ricevuto tale messaggio, i rivoltosi decisero all'unanimità di suicidarsi in massa, gettandosi di testa dalla tromba delle scale. Fiona venne rilasciata già incinta di 14 splendidi gemelli siamesi. Al triste epilogo della storia si sottrassero due fratelli ecuadoregni, reclusi per riciclaggio di golf orribili, che approfittando del caos si erano nascosti dentro un boiler dell'acqua calda.