post del 24/04/14. La Storia di Sanprospero Litigiosi IV
In quel tempo San Prospero era governato dal sanguinario faraone
Litigiosi IV, appartenente alla XVI dinastia. La sua ascesa fu
costellata da numerosi crimini efferati, tra i quali si può sicuramente
citare quello del barista Scaldosi, ucciso dalla deflagrazione di un
microscopico ordigno nascosto nella carne Simmenthal, di cui era
smodatamente goloso. Ma sicuramente l'omicidio del suo predecessore
SospeTToso II, si contraddistinse sia per importanza che per strategia,
in quanto gli permise di raggiungere il potere politico tanto agognato.
La sua personalità, un mix di furbizia e malvagità bieca, si manifestò
nitidamente quando, con una scusa banale, riuscì a condurre il sovrano
sopra ad uno sbalzo di Via delle Grotte e con una spinta fulminea, lo
gettò impietosamente in Via Esterna di Fontebranda. L'uomo precipitò a
palla di fucile e cadde moribondo nella strada sottostante, dove fu
divorato, ormai esanime, dal ciclista Biascino in preda ad un tremendo
calo di zuccheri. Egocentrico all'inverosimile, volle celebrare il suo
avvento con un sontuoso ricevimento all'interno del Bar Silvana Vini
& Panini. Durante la festa riuscì ad imprigionare, con l'inganno,
nelle segrete del locale migliaia di studenti accatastati e tutti i
matti della Casa-Famiglia di Viale XXIV Maggio, nel nome di una politica
votata all'intolleranza ed alla pulizia etnica. Gli abitanti del
quartiere, vetusti e boglioli, seriamente impauriti dalla violenza del
nuovo regime, telefonarono in massa ai Vigli Urbani in cerca d'aiuto, i
quali però buttarono giù senza nemmeno rispondere. In pochi mesi la
guardia imperiale arrestò, con motivazioni inesistenti, tutti coloro che
non aprivano la porta al suono del campanello e chi tirava dritto per
strada immerso nei suoi affari. Dopo un anno di reggenza scellerata lo
stato era praticamente in ginocchio. Strade e negozi vuoti, montagne di
affettati scaduti sui marciapiedi e squadre di cani abominevoli a farla
da padroni. Litigiosi IV fu sicuramente, a detta di tutti gli esperti di
storia, uno dei peggiori faraoni che mai abbiano mai governato San
Prospero.
Post del 30/04/14. La storia di Sanprospero Alitosi MCM
Alla morte di Litigiosi IV, avvenuta per overdose di ricotta delattosata
scaduta, il regno di Sanprospero passò nelle mani del supremo sacerdote
Alitosi MCM. La situazione al suo insediamento era a dir poco
drammatica. Il suo predecessore aveva commesso abusi e scempi talmente
grandi che ormai nel quartiere regnavano solo miseria e inedia. I poveri
abitanti, depradati di ogni avere, si dovevano accontentare, per
sbarcare il lunario, dell'esigua carità che proveniva loro dall'aggio
sulle migliaia di multe che settimanalmente venivano comminate per lo
spazzamento meccanico senza preavviso delle strade principali e
secondarie. Ma era poca cosa. Nessuno si poteva permettere un pasto
completo giornaliero ed anche il Bar Silvana Vini & Panini, si
trovava sull'orlo del fallimento, con centinaia di creditori inferociti
che minacciavano di passare alle maniere forti se non fossero stati
pagati celermente. Alitosi MCM, si rese conto di tutto ciò e intraprese
una politica di risanamento, mirata a risollevare le sorti di quello
che, un tempo, era un florido stato con tasso di longevità più alto
rispetto alla Sardegna e all'isola di Okinawa in Giappone. Innanzi tutto
abolì un gran numero di tasse anticostituzionali e dette la
possibilità ai residenti di aprire attività commerciali che non fossero
dichiaratamente vetuste. In breve tempo, si assistette al proliferare di
coiffeur e negozi di alimentari già vecchi prima di essere inaugurati.
Passati alcuni anni di stallo, gli effetti di tale politica iniziarono a
farsi sentire e vedere. Comparvero alcuni neonati, da tempo
completamente scomparsi e addirittura fu intravisto qualche giovane
fonato alla moda. Nonostante la forte opposizione al rinnovamento, che
veniva attuata dalla moltitudine di vedove miliardarie accompagnate da
cani piccoli e odiosi, il faraone capì che doveva trovare un'escamotage
per velocizzare la ripresa e, ricorrendo al parere l'Oracolo della
Fontana di Sanprospero, ebbe l'intuizione che ancora oggi sorbisce i
suoi positivi effetti: il mercato settimanale. Appana si diffuse la
notizia arrivarono richieste di piazzola da ogni dove, ma in particolar
modo dalla città di firenze , notoria terra di omosessuali e ambulanti,
nonchè nei fine settimana pescatori e cacciatori oltre che fungaioli
solo nella stagione autunnale. Intorno al dodicesimo anno di reggenza lo
stato, non solo uscì dalla crisi, ma ebbe un boom economico rilevante.
Con l'arrivo di ricchezze fresche, Alitosi MCM iniziò a pensare
all'espansione e tentò, purtroppo senza successo, di conquistare uno
sbocco al mare, attaccando la fiorente città marinara di Follonica.
Post odierno. La storia di Sanprospero Leishmaniosi VII e Nevrosi LVI
Dopo Litigiosi IV e Alitosi MCM, il regno passò nelle mani di Leishmaniosi VII, figlio di Psoriasi XXII, erede legittimo del trono, ma deceduto alla giovane età di sette anni per essere stato vilmente assassinato da un gruppo di separatisti della Lizza. Il faraone, esteticamente perfetto, quasi finto nei lineamenti, mal si sposava con la bruttezza diffusa nel quartiere. Bastarono poche settimane per generare i primi malumori nella popolazione. "E' troppo bello", "è una passerina", "è bu'one", " gli ha dedicato una canzone anche Tiziano Ferro", questo e molto altro ciò che serpeggiava tra la gente. Certo che anch'esso non faceva nulla per smentire tali dicerie. Usava giornalmente una quantità smodata di borotalco, tonico di cupra, acqua velva e divor odor. Davanti al municipio infatti, ogni mattina vi era un via-vai tremendo di venditori di cosmetici, prodotti di bellezza, alghe dimagranti e creme depilatorie vera sciccheria per il periodo storico. IL tempo dedicato alla cura personale era pertanto molto e la politica nei sui interessi latitava tristemente. La prosperità raggiunta poco tempo prima con Alitosi MCM si stava lentamente estinguendo. Fu così, che iniziò, da parte di molti ministri sciatti, una cospirazione per togliere di mezzo il reggente. Il pretesto fu dato dalla festa del patrono. Mentre si stavano disputando le tradizionali gare di sputi tra le famiglie nobili, molti concorrenti notarono Leishmaniosi VII in compagnia di Robertino del Conca, noto omosessuale. L'omofobia divampò incontenibile in pochi secondi e i due furono, prima picchiati a sangue e poi arsi sotto le mura della Fortezza Medicea, nel punto in cui oggi si trova la pista dei barberi calcarea. Il successore venne individuato in Nevrosi LVI, orfano dalla nascita, paralitico e per questo mai sorridente e incline alla vanità. Il suo carattere cerbero e bellicoso si manifestò in pochissimo tempo e infatti Sanprospero attaccò ed annesse ai suoi territori tutta la zona della Lizza, Camera di Commercio, Mercatissimo della Calzatura e bar di Johnny ultimo baluardo della Siena Bene. La pulizia etnica che venne attuata fu durissima e spietata. Badanti ed albanesi furono rincorsi e percossi selvaggiamente da squadre organizzate di nonni-sprint inviperiti. Questo se da una parte portò la possibilità di espansione verso la superstrada, dall'altra generò un'avversità marcata da parte degli stati confinanti, che sfociò in un'embargo durissimo che mise in grande difficoltà il quartiere.
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