domenica 15 giugno 2014

inghilterra-italia le interviste dagli spogliatoi

da Manaus, stadio Arena Amazonia

Mario Balotelli:

Questo è il mio primo mondiale. E' stato bellissimo, eccitante e togo segnare una rete proprio nella partita d'esordio. Poi, c'è un monte di fica. Tanta. Se ci venivo tre o quattro anni fa, ne trombavo una catasta. Tutte ignude, con quei culi rotondi e sodi. Inoltre, qui ridono anche se gli girano le palle. Come faranno? Io, che se finisco il gel extra-strong e nessuno me lo presta, sono capace di distruggere uno spogliatoio. Dovrei imparare. Pensare a questi poveri cristi che hanno poco o niente e sono felici. Da domani se l'i-pod mi si scarica in pullman, o l'acqua minerale è calda,  cercherò di farmene una ragione e  mi sforzerò di soprassedere. Anzi, quando tornerò a casa dal Brasile, penso di donare le mie cuffie stereofoniche autografate a Gino Strada, perchè ne ricavi dei fondi vendendole ad un'asta di celebro-lesi

Cesare Prandelli:

Grande partita, vittoria storica anche se sofferta. Ma dovremo sempre soffrire questo è sicuro. Perchè la sofferenza è come l'acqua, il pane, il colluttorio, la cassetta della posta, il tempo, la fede, internet, Ovunque andiamo lei è sempre presente e pronta  a colpire. In qualche modo scandisce i nostri tempi. Soffrire è in un certo senso bello. Come spoggettare una salita irta e dopo gettarsi in discesa a capofitto. I ragazzi questo lo hanno capito. Anche Pirlo, con il suo classico sguardo preso nel vuoto, un giorno ha annuito facendo trasparire un'emozione. Se sapremo soffrire possiamo ambire a grandi traguardi e io sono sicuro che non falliremo.

Andrea Pirlo

Grazie per i complimenti, ma il merito è di tutti. Da un pò di giorni sento di essere più caliente. Sarà questa calura, sarà l'Amazzonia così vicina, oppure il semplice fatto che stò crescendo. Gli anni passano veloci e io ho imparato a pensare. Non sempre, per carità. Però ogni tanto quando sono scarico da impegni e dallo stress della competizione, solo nel letto cerco di non dormire e mi sforzo di riflettere. Sempre più spesso sento nitida la tentazione di leggere un libro o di scrivere qualche riga sul diario della mia vita.

Ciro Immobile

Una soddisfazione. per chi, come me, proviene da Torre Annunziata, e ha la possibilità di giocare un mondiale. Ringrazio innanzitutto il Siena, perche da quella nefasta partita con il Cittadella, dove ho fatto più danno della grandine, facendomi parare un rigore e poi facendomi espellere per proteste, sono riuscito a convincere i dirigenti che non ero bravo e mi hanno ceduto. Pensate se oggi fossi ancora lì. L'unico per cui mi dispiace è per quel tifoso bianconero, che non esprimendo mai un concetto tecnico, prima di quell'incontro disse in confidenza ad uno pseudo-amico: "Immobile, ha me sembra che abbia un cognome importante. Credo che sia un predestinato". Dopo la mia espulsione venne messo in un angolo e sbeffeggiato lungamente. Dedico anche a lui il mio expolit sportivo.

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