domenica 30 marzo 2014
Il collezionista di analgesici
siena-brescia le interviste dagli spogliatoi
Dal Franchi, ancora non riqualificato:
Marijo Beretta
La classifica? Se me la mettete sotto il naso la guardo per forza. Io però continuo a dire alla squadra di bere il giusto e soprattutto bene. Gli amari sono veleno. Questo è il nostro credo fin dall’inizio dell’anno e dobbiamo proseguire così, anche se è inevitabile che i ragazzi non guardino le donne. L’entusiasmo? Non va necessariamente smorzato ma gestito: bisogna scaldarsi, ma essere in grado di rientrare in casa da soli. Quindi è un fattore importante, che è bene ci sia, ma non deve divenire uno spettro negativo come quello della giraffa, e trasformarsi in pressione su di noi. Sappiamo quale sia il percorso da fare e dove vogliamo arrivare, ma allo stesso tempo siamo consapevoli di cosa non fare e di quanto possa bastar poco per buttar tutto via.Scusatemi mi sciacquo il viso e poi riprendo, ho bevuto una birra al triplo malto a stomaco vuoto e impasto di brutto. La squadra però ha valori solidi e anche oggi lo ha dimostrato in una giornata non facile per più motivi. Il Brescia? Già ieri dissi che era una compaqgine con bevitori importanti e oggi lo ha confermato. Nel primo tempo non abbiamo fatto bene, complici forse anche le due lunghe trasferte di Palermo e Avellino. Poi invece nella ripresa, dopo un tè corretto nell'intervallo, siamo tornai noi, imprimendo un ritmo elevato alla gara, andando molte volte al tiro e trovando il gol.
Leader Maximo Mexaroma
Siamo felici della vittoria di oggi, contro un avversario non facile. La squadra sta facendo qualcosa di straordinario: nessuno ha un vizio e non si spende una lira a caso. E' un gruppo di ecce-uomini, che lavora dall'inizio del campionato al massimo, non chiede mai la busta paga e non la controlla neppure. E parlando dei giocatori, anche se qualcuno è al primo anno qui, stanno dimostrando davvero un grandissimo attaccamento a questa maglia e hanno subito inteso che non devono tirarla ai tifosi, perchè altrimenti la partita dopo giocano in canottiera.
Stadio? Speriamo in un po' di comprensione da parte di chi deve decidere. Io personalmente soldi non li metto nemmeno se mi immergono nell'idraulico liquido, ma c'è chi li tira fuori, giuro sul tatuaggio assurdo del leone di mia sorella.Vediamo in altri luoghi parlare di stadi e di volontà di fare operazioni importanti per le varie città, avendo così la possibilità di creare posti di lavoro in un momento difficile, maledetto l'irpef e chi lo paga. Io credo che soprattuto a Siena, dove purtroppo invece che attirare la gente della provincia nel capoluogo, succede che i senesi vanno in altri posti per il tempo libero, questo sia il momento per attrarre persone. Belverde è già Monteriggioni e questo è tutto dire.Tutto ciò è stato capito dalle associazioni di categoria con cui ci siamo incontrati e spero che il progetto possa donare a Siena e al Siena un futuro saldo e solido.
I tifosi? Stanno facendo un grandissimo lavoro, compresi quelli che mi hanno contestato nel tempo, capendo che ora è il momento di amare la propria squadra.Il fallimento? E tutta una rincorsa e una battaglia. Mi telefonano il pizzicagnolo, il meccanico, il lavandaio ecc, tutti i santi giorni, avrò cambiato 700 schede, ma niente il numero lo rintracciano sempre, Dio li diacci!
Marijo Beretta
La classifica? Se me la mettete sotto il naso la guardo per forza. Io però continuo a dire alla squadra di bere il giusto e soprattutto bene. Gli amari sono veleno. Questo è il nostro credo fin dall’inizio dell’anno e dobbiamo proseguire così, anche se è inevitabile che i ragazzi non guardino le donne. L’entusiasmo? Non va necessariamente smorzato ma gestito: bisogna scaldarsi, ma essere in grado di rientrare in casa da soli. Quindi è un fattore importante, che è bene ci sia, ma non deve divenire uno spettro negativo come quello della giraffa, e trasformarsi in pressione su di noi. Sappiamo quale sia il percorso da fare e dove vogliamo arrivare, ma allo stesso tempo siamo consapevoli di cosa non fare e di quanto possa bastar poco per buttar tutto via.Scusatemi mi sciacquo il viso e poi riprendo, ho bevuto una birra al triplo malto a stomaco vuoto e impasto di brutto. La squadra però ha valori solidi e anche oggi lo ha dimostrato in una giornata non facile per più motivi. Il Brescia? Già ieri dissi che era una compaqgine con bevitori importanti e oggi lo ha confermato. Nel primo tempo non abbiamo fatto bene, complici forse anche le due lunghe trasferte di Palermo e Avellino. Poi invece nella ripresa, dopo un tè corretto nell'intervallo, siamo tornai noi, imprimendo un ritmo elevato alla gara, andando molte volte al tiro e trovando il gol.
Leader Maximo Mexaroma
Siamo felici della vittoria di oggi, contro un avversario non facile. La squadra sta facendo qualcosa di straordinario: nessuno ha un vizio e non si spende una lira a caso. E' un gruppo di ecce-uomini, che lavora dall'inizio del campionato al massimo, non chiede mai la busta paga e non la controlla neppure. E parlando dei giocatori, anche se qualcuno è al primo anno qui, stanno dimostrando davvero un grandissimo attaccamento a questa maglia e hanno subito inteso che non devono tirarla ai tifosi, perchè altrimenti la partita dopo giocano in canottiera.
Stadio? Speriamo in un po' di comprensione da parte di chi deve decidere. Io personalmente soldi non li metto nemmeno se mi immergono nell'idraulico liquido, ma c'è chi li tira fuori, giuro sul tatuaggio assurdo del leone di mia sorella.Vediamo in altri luoghi parlare di stadi e di volontà di fare operazioni importanti per le varie città, avendo così la possibilità di creare posti di lavoro in un momento difficile, maledetto l'irpef e chi lo paga. Io credo che soprattuto a Siena, dove purtroppo invece che attirare la gente della provincia nel capoluogo, succede che i senesi vanno in altri posti per il tempo libero, questo sia il momento per attrarre persone. Belverde è già Monteriggioni e questo è tutto dire.Tutto ciò è stato capito dalle associazioni di categoria con cui ci siamo incontrati e spero che il progetto possa donare a Siena e al Siena un futuro saldo e solido.
I tifosi? Stanno facendo un grandissimo lavoro, compresi quelli che mi hanno contestato nel tempo, capendo che ora è il momento di amare la propria squadra.Il fallimento? E tutta una rincorsa e una battaglia. Mi telefonano il pizzicagnolo, il meccanico, il lavandaio ecc, tutti i santi giorni, avrò cambiato 700 schede, ma niente il numero lo rintracciano sempre, Dio li diacci!
venerdì 28 marzo 2014
bluetooth
giovedì 27 marzo 2014
vite a tutta gallara: Pietro De Negri -il canaro della Magliana-
Deve il soprannome alla sua originaria attività di toelettatore di cani del quartiere popolare della Magliana a Roma. Salì alla ribalta della cronaca nera per il brutale omicidio dell'ex pugile dilettante Giancarlo Ricci. Il fatto, noto alle cronache come delitto del Canaro, rappresenta uno dei crimini più efferati commessi in Italia dal dopoguerra, poiché la vittima fu torturata a lungo e mutilata a più riprese prima d'essere finita.
Cocainomane e pregiudicato, De Negri era stato, secondo quanto riferì, complice di Ricci in una rapina, che tuttavia aveva portato al suo solo arresto, mentre il pugile aveva dilapidato l'intero bottino. Continuamente angariato dall'ex sodale, che gli forniva la droga e gli imponeva il pagamento di tangenti a suon di minacce e percosse, il Canaro aveva subìto le prepotenze di Ricci sin quando questi gli aveva rubato uno stereo, pretendendo poi per la sua restituzione la somma di duecentomila lire.
Il 18 febbraio 1988 De Negri attrasse Ricci nel proprio negozio con la scusa di rapinare uno spacciatore di cocaina che attendeva nell'esercizio; lo convinse poi a nascondersi in una gabbia per cani, apparentemente in esecuzione del piano, ma a questo punto lo sorprese e lo chiuse dentro. Alle 15 De Negri, che aveva assunto cocaina per tutta la notte, intraprese una spietata sevizia di sette ore nei confronti della sua vittima.
Dapprima gli incendiò il volto con della benzina, quindi lo stordì con una bastonata. Ebbe cura d'alzare lo stereo al massimo per coprire le grida, forte del fatto che si trattava d'una sua nota abitudine, poi trasse la vittima dalla gabbia e la legò a un tavolo, amputandole i pollici e gli indici d'entrambe le mani con delle tronchesi. Cauterizzate le ferite con l'aiuto della benzina incendiata, di modo che la vittima non morisse troppo presto per dissanguamento, De Negri iniziò a schernire Ricci che nel frattempo era rinvenuto, e intorno alle 16 si concesse anche il tempo d'andare a riprendere la figlioletta a scuola per condurla a casa da sua madre.
All'apice della tortura, il Canaro mutilò l'ex pugile di naso e orecchie, e infine della lingua e dei genitali. Poi introdusse le parti amputate nella bocca di Ricci aiutandosi con una tenaglia e provocandone la morte per asfissia. Al termine dell'operazione prese ad accanirsi sul cadavere, rompendogli i denti e infilandogli le dita recise nell'ano e negli occhi; quindi gli aprì la scatola cranica per lavargli il cervello con lo shampoo per cani.
A notte, intorno alle 22, De Negri si sbarazzò del corpo. Dopo averlo legato e avvolto in un sacco di plastica, lo trasportò sulla propria auto sino alla discarica di via Cruciani Alibrandi nel Portuense, dove lo cosparse di benzina e lo incendiò, preoccupandosi di lasciare intatti i polpastrelli e permettere così l'identificazione.
Il corpo di Giancarlo Ricci fu scoperto intorno alle 8,30 del mattino seguente da un contadino che avvistò l'involucro ancora in fiamme, riconoscendovi una sagoma umana. Sulle prime, le indagini imboccarono la pista del regolamento di conti nell'ambiente del traffico di stupefacenti. Ma la testimonianza d'un amico di Ricci, che aveva accompagnato il pugile in via della Magliana ed era stato allontanato da De Negri con un pretesto, portò all'arresto del Canaro il 21 febbraio. L'uomo confessò senza mostrare alcun pentimento.
Nel procedimento per omicidio, De Negri fu sottoposto a perizia psichiatrica che lo trovò affetto da manie di persecuzione e ne riconobbe l'incapacità d'intendere e di volere per via dell'intossicazione cronica da cocaina, escludendone la pericolosità sociale qualora si fosse disintossicato. Il Canaro uscì di prigione il 12 maggio 1989, ma subì una nuova cattura con internamento in una struttura psichiatrica. Una nuova perizia in appello, condotta dai professori Carrieri e Pazzagli, gli riconobbe un'incapacità parziale. De Negri riportò una condanna definitiva a ventiquattro anni di reclusione.
Dopo aver scontato sedici anni, De Negri è stato rilasciato in anticipo, anche per effetto della buona condotta e della disponibilità verso detenuti extracomunitari e malati di AIDS. Libero dai primi d'ottobre 2005, è tornato ad abitare con moglie e figlia, restando in affidamento ai servizi sociali e ottenendo un impiego da fattorino presso uno studio commerciale. Gli rimane imposto l'obbligo d'osservanza di varie prescrizioni: soggiornare in casa dalle 21 alle 7, non frequentare pregiudicati, non frequentare luoghi di ritrovo, non lasciare la provincia di Roma senza autorizzazione.
mercoledì 26 marzo 2014
siena-palermo le interviste dagli spogliatoi
Dalla Favorita
Marjio Beretta.
Devo elogiare i miei ragazzi. Contro una squadra fortissima come il Palermo, abbiamo disputato una partita perfetta, senza sbavature, cercando in ogni modo di vincere. Dopo Avellino dovevamo un pò recuperare le forze e allora abbiamo optato per una cena a base di fegato con Rosso di Montalcino. Ormai da tempo ognuno paga il suo, quindi si può scegliere più liberamente cosa e dove mangiare. Poi, in un momento di euforia, Giacomazzi ci ha invitato a finire la serata a casa sua. Fuori, come al solito, pioveva e allora ci siamo seduti davanti al focolare bevendo Kambusa one l'amaricante, Rosso Antico e Don Bairo l'elisir amaro. Sua moglie poi, carinissima, ci ha servito delle ciliegie sotto spirito e un vassoio pieno di Fieste, Girelle e Mars. Schiavone e Cappelluzzo, quando le figlie di Giaco sono andate a letto, si sono addirittura fatti una canna d'erba con un arnese a forma di cono che chiamavano "cilum". Il goal di Rosseti è stato da manuale, un'azione corale degna di una squadra di categoria superiore. Peccato però che non abbiamo neppure il tempo di rifiatare, perchè subito da domani dobbiamo riprendere ad allenarci. Dove non si sa, sembra Pian del Lago o, se piove, il parcheggio coperto della Coop alle Grondaie. Se sabato prossimo vincessimo con il Brescia, possiamo guardare non più alla retrocessione ma alle zone alte.I punti di penalizzazione? Più ce li danno e più ci gasiamo.
ValerioLorenzoRosseti
“Affrontavamounagrandesquadralaprimadellaclasse. Abbiamo preparato la gara al meglio riuscendo anche a passare in vantaggio.Io, assieme anche ad altri, ho letto un sacco di recensioni su Palermo. Chi ne diceva bene e chi male. Poi, purtroppo, è arrivato il pareggio con un gol sfortunato. Ècomunqueunpuntoimportante: avremmo voluto vincere, ce l’abbiamo messa tutta ma non ci siamo riusciti. Adesso guardiamo avanti e pensiamo a sabato, alla sfida col Brescia. In quel posto lavorano sodo, parlano stretto e gli girano spesso i coglioni. Lamanna? È stato sfortunato, può capitare a tutti di sbagliare e non addossiamo a lui le colpe del risultato. Certo, è uscito di pugno su una palla a mezz'aria, sembrava un nano del circo Orfei molto più longilineo. Il gruppo? Siamo un gran gruppo, non guardiamo cosa succede fuori dal campo, anche perchè dentro non ci fanno più entrare, ma pensiamo solo a giocare e a fare bene”.
Marjio Beretta.
Devo elogiare i miei ragazzi. Contro una squadra fortissima come il Palermo, abbiamo disputato una partita perfetta, senza sbavature, cercando in ogni modo di vincere. Dopo Avellino dovevamo un pò recuperare le forze e allora abbiamo optato per una cena a base di fegato con Rosso di Montalcino. Ormai da tempo ognuno paga il suo, quindi si può scegliere più liberamente cosa e dove mangiare. Poi, in un momento di euforia, Giacomazzi ci ha invitato a finire la serata a casa sua. Fuori, come al solito, pioveva e allora ci siamo seduti davanti al focolare bevendo Kambusa one l'amaricante, Rosso Antico e Don Bairo l'elisir amaro. Sua moglie poi, carinissima, ci ha servito delle ciliegie sotto spirito e un vassoio pieno di Fieste, Girelle e Mars. Schiavone e Cappelluzzo, quando le figlie di Giaco sono andate a letto, si sono addirittura fatti una canna d'erba con un arnese a forma di cono che chiamavano "cilum". Il goal di Rosseti è stato da manuale, un'azione corale degna di una squadra di categoria superiore. Peccato però che non abbiamo neppure il tempo di rifiatare, perchè subito da domani dobbiamo riprendere ad allenarci. Dove non si sa, sembra Pian del Lago o, se piove, il parcheggio coperto della Coop alle Grondaie. Se sabato prossimo vincessimo con il Brescia, possiamo guardare non più alla retrocessione ma alle zone alte.I punti di penalizzazione? Più ce li danno e più ci gasiamo.
“Affrontavamounagrandesquadralaprimadellaclasse. Abbiamo preparato la gara al meglio riuscendo anche a passare in vantaggio.Io, assieme anche ad altri, ho letto un sacco di recensioni su Palermo. Chi ne diceva bene e chi male. Poi, purtroppo, è arrivato il pareggio con un gol sfortunato. Ècomunqueunpuntoimportante: avremmo voluto vincere, ce l’abbiamo messa tutta ma non ci siamo riusciti. Adesso guardiamo avanti e pensiamo a sabato, alla sfida col Brescia. In quel posto lavorano sodo, parlano stretto e gli girano spesso i coglioni. Lamanna? È stato sfortunato, può capitare a tutti di sbagliare e non addossiamo a lui le colpe del risultato. Certo, è uscito di pugno su una palla a mezz'aria, sembrava un nano del circo Orfei molto più longilineo. Il gruppo? Siamo un gran gruppo, non guardiamo cosa succede fuori dal campo, anche perchè dentro non ci fanno più entrare, ma pensiamo solo a giocare e a fare bene”.
lunedì 24 marzo 2014
il diaccio si strugge e doventa pantano
domenica 23 marzo 2014
Una vita da mediano
Giocò quella partita come fosse stata l'ultima. Una carriera esemplare, sempre nella stessa squadra, senza una vittoria di rilievo, una soddisfazione. Si era innamorato dei tifosi, della città, dell'ambiente e per questo, aveva respinto tutte le offerte che, puntualmente, ogni anno gli arrivavano da club molto più blasonati. Inutile dire che aveva rifiutato ingaggi economicamente stratosferici, senza peraltro mai pentirsene. Alla fine però la rivincita era arrivata. Dopo una montagna di delusioni cocenti, sbeffeggiamenti degli avversari, derisioni di stampa e addetti ai lavori, il destino, inevitabilmente sempre avverso, si era voltato e li aveva notati. L'inizio di stagione era stato, come al solito, disastroso: 6 sconfitte di seguito, 72 goal subiti, 2 realizzati. Lottavano come leoni, questo si, ma il divario con i rivali di giornata era incolmabile. I tifosi capivano in pieno questa situazione e, benché frustrati, li sostenevano sempre a prescindere dal risultato. Poi, finalmente, era arrivata la prima partita di coppa di lega, con la capolista di prima divisione. Il match si svolgeva dall'altro capo della nazione. Dovettero sobbarcarsi 2500 km in autobus, partendo tre giorni prima per arrivare in tempo. Dormirono in sacco a pelo e per non perdere la condizione atletica si allenarono con un pallone medicinale dentro il pullman. Nonostante tutto fecero in tempo. La giornata era da tregenda. Neve mista a pioggia e freddo da lupi. Quando entrarono in campo, un boato assordante accolse gli avversari. Il fango attanagliava le caviglie impedendo qualsiasi movimento atletico. Giocarono ottanta minuti dentro la propria area di rigore. Il pallone di cuoio pesava come un termosifone d'arredamento e non scorreva. I rivali, stremati dalla fatica di quell'assedio, non si accorsero di una palla rinviata a casaccio. Alcuno corse a recuperarla. Dopo alcuni minuti in cui tutti respiravano per recuperare, provò timidamente ad avviarsi verso di essa. Nessuno si muoveva. Il pubblico rumoreggiava per avvertire i propri giocatori del pericolo. Niente. Arpionò la palla e con decisione puntò la porta avversaria. Arrivato al limite dell'area vide il portiere venirgli incontro. Il fango lo stava risucchiando. Con le ultime forze tirò un punteruolo disumano. Rete, rete, rete. Vittoria con passaggio del turno. Per la gioia non fecero nemmeno la doccia e ripartirono per casa, dove si lavarono con calma. Una dopo l'altra sbaragliarono tutte le altre squadre che incontravano, finchè non giunsero in finale. Pensò che poteva ripagare tutti i sacrifici sostenuti e le occasioni perse per inseguire la sua coerenza. Suonò l'inno nazionale. Fece testa o croce e scelse palla. Al 35° minuto sbagliò un goal già fatto, al 37° fallì un rigore inesistente e al 38° prese un palo clamoroso. Tentò di suicidarsi inalando una bomboletta di anestesolo e fu salvato con una puntura di adrenalina, praticata dal massaggiatore. Il secondo tempo fu un'apoteosi. Segnò una sestina e vinsero 7-2.Alzando la coppa pianse e rivide il film della sua vita. Dedicò il successo agli attivisti di Greenpeace.
il nuovo stadio
Che si fààààààààà? Un's'ha fààààààààà? S'ha aspettàààààààààà?
Ci si pole ragionàààààààààà o s'ha bocciàààààààààààààà?
Ci si deve incazzàààààààààààà?
l'oracolo
Si trovava imprigionato in quel corpo che non accettava. Purtroppo negli ultimi due anni era ingrassato a dismisura passando da 64 a 214 Kg. Questo solo perchè non riusciva, in alcun modo, a sintonizzare il nuovo decoder per il digitale terrestre. Intere giornate trascorse davanti a quell'orribile scatola nera, senza che nessun canale conosciuto facesse la sua apparizione sullo schermo. Con il passare del tempo, si era radicata in lui la fobia che non fosse capace, mischiata con un'ansia spropositata ereditata dai genitori.Un connubio devastante anche per l'imperturbabile tenente Kojak. Il finale poi era sempre lo stesso: frigorifero assaltato e depradato di ogni elemento, senza distinzione tra provenienza vegetale, animale o chimica. Non praticando sport e non avendo alcun 'interesse, se non quello per i pupi siciliani, risulta chiaro che non riusciva ad esternare la sua rabbia e, essendo un introverso di massimo valore, l'unica via d'uscita per placare il dolore risultava l'assunzione smodata di cibo. Quel giorno però, si accorse, di essere impossibilitato anche a camminare per lo spavento di aprire una voragine nel pavimento e finire nel piano sottostante. Prese il telefono e chiamò il numero di soccorso dei Vigili del Fuoco. Ma proprio mentre riagganciava la cornetta, sentì un rumore grottesco come un tuono estivo e poi, in una frazione di secondo, si trovò, ricoperto da un cumulo di macerie, due piani sotto. Appena la polvere si dissolse, vide una sagoma indefinita che lo insultava e, di tanto in tanto, tentava anche di strozzarlo con le mani.Cercò di riprendersi in fretta, ma un lugubre scricchiolio preannunciò un altro doppio salto di piano. Atterrò in uno scantinato, sopra una piramide di scarpe ammassate. Si sentì vuoto, ma soprattutto, perso. L'edificio sembrava ribellarsi e si profilava un'imminente cedimento strutturale. Cercò di rialzarsi in fretta, ma inciampò in una trincea di marmellata alle susine e articoli per il mare desueti. L'istinto di sopravvivenza gli consigliò di scavare, prima che fosse troppo tardi.Con le ultime forze rimastegli realizzò un tunnel a morsi e riuscì a scorgere la luce del sole. Incredulo e ignudo, in quanto aveva perso tutti i vestiti per avanzare nella terra, mise la testa fuori e, di colpo, vide le cose da una prospettiva diversa. Due uomini con un respiratore sulle spalle, maschera e boccaglio lo immobilizzarono e, dopo un processo sommario di tre minuti, ne decretarono l'abbattimento. I suoi resti sono venerati in tutte le Ande orientali,CapoVerde e parte della cordigliera Cantabrica, dove è stata costruita una vasca olimpionica in suo onore.
sabato 22 marzo 2014
avellino-siena le interviste dagli spogliatoi
Dal Partenio
Marjio Beretta
L'Avellino ha giocato con molta aggressività e ci ha messo in difficoltà, provando ad impedirci di tener palla in maniera pulita. Noi dal canto nostro, già da giovedì, ci siamo stabiliti all'agriturismo " Sasà furiuso" e abbiamo assaggiato una notevole quantità di Greco di Tufo, Fiano e Aglianico. Solo Feddal ha rigettato. Loro avevano studiato la gara per metterci in difficoltà, ma sono contento perché siamo riusciti a trovare le giuste contromisure, creando anche le nostre occasioni, come con lo stesso Feddal, che, a stomaco vuoto, rende meglio.
Il Palermo? È una gara difficile. Perinetti mangia come un camionista e si vede. Bolzoni ha vinto l'ultima edizione dell'isola dei sopravvissuti, riuscendo ad ingerire, in finale, un granchio pretto. In città però si possono scovare buone osterie a prezzi economici, adatte alle tasche del presidente. Se poi si trova uno sponsor di giornata, si potrebbero comprare anche un paio di casse di Marsala schietto. Così come eravamo preoccupatati per la sfida di oggi, dovendo andare ad affrontare squadre che sono davanti a noi in classifica, spero però che anche chi ci affronta, nutra qualche preoccupazione, sintomo che qualcosa di buono lo stiamo facendo
Obiettivi? Non ce li siamo mai posti dall'inizio dell'anno, anche tenendo conto dei problemi che ci circondano. Come disse Lolenzo, vino cartone bevilo te. I ragazzi sono fantastici e stanno veramente facendo benissimo, lavorando costantemente nel modo giusto. Poi se vinci gare come queste non può che crescere la consapevolezza di stare andando nella direzione giusta. In generale però andiamo avanti gara dopo gara, pensando sempre e solo al match successivo Poi è normale che se ci troveremo lì a lottare non ci tireremo certo indietro, a costo di fare la birra in casa a km zero.
Stefy Antonelli
A Palermo porteremo il set da aereo per la pulizia dentale. Chi vorrà togliersi il tartaro in eccesso, lo potrà fare, di tasca propria, da un mio amico palermitano che lavora in uno scantinato per non pagare il pizzo alla mafia, un vero eroe. Per il resto tutto bene, vinciamo e spendiamo poco. Con poche lire, affrontiamo due trasferte lontane e molto dispendiose, senza chiedere nulla a chi vi partecipa. Ho catechizzato tutti i giocatori a prendere il caffè amaro per risparmiare sullo zucchero, a lavarsi a pezzi perchè l'acqua ora costa un occhio della testa e spengere sempre la luce. La strada che abbiamo imboccato ci porterà lontano, ne sono sicuro.
Marjio Beretta
L'Avellino ha giocato con molta aggressività e ci ha messo in difficoltà, provando ad impedirci di tener palla in maniera pulita. Noi dal canto nostro, già da giovedì, ci siamo stabiliti all'agriturismo " Sasà furiuso" e abbiamo assaggiato una notevole quantità di Greco di Tufo, Fiano e Aglianico. Solo Feddal ha rigettato. Loro avevano studiato la gara per metterci in difficoltà, ma sono contento perché siamo riusciti a trovare le giuste contromisure, creando anche le nostre occasioni, come con lo stesso Feddal, che, a stomaco vuoto, rende meglio.
Il Palermo? È una gara difficile. Perinetti mangia come un camionista e si vede. Bolzoni ha vinto l'ultima edizione dell'isola dei sopravvissuti, riuscendo ad ingerire, in finale, un granchio pretto. In città però si possono scovare buone osterie a prezzi economici, adatte alle tasche del presidente. Se poi si trova uno sponsor di giornata, si potrebbero comprare anche un paio di casse di Marsala schietto. Così come eravamo preoccupatati per la sfida di oggi, dovendo andare ad affrontare squadre che sono davanti a noi in classifica, spero però che anche chi ci affronta, nutra qualche preoccupazione, sintomo che qualcosa di buono lo stiamo facendo
Obiettivi? Non ce li siamo mai posti dall'inizio dell'anno, anche tenendo conto dei problemi che ci circondano. Come disse Lolenzo, vino cartone bevilo te. I ragazzi sono fantastici e stanno veramente facendo benissimo, lavorando costantemente nel modo giusto. Poi se vinci gare come queste non può che crescere la consapevolezza di stare andando nella direzione giusta. In generale però andiamo avanti gara dopo gara, pensando sempre e solo al match successivo Poi è normale che se ci troveremo lì a lottare non ci tireremo certo indietro, a costo di fare la birra in casa a km zero.
Stefy Antonelli
A Palermo porteremo il set da aereo per la pulizia dentale. Chi vorrà togliersi il tartaro in eccesso, lo potrà fare, di tasca propria, da un mio amico palermitano che lavora in uno scantinato per non pagare il pizzo alla mafia, un vero eroe. Per il resto tutto bene, vinciamo e spendiamo poco. Con poche lire, affrontiamo due trasferte lontane e molto dispendiose, senza chiedere nulla a chi vi partecipa. Ho catechizzato tutti i giocatori a prendere il caffè amaro per risparmiare sullo zucchero, a lavarsi a pezzi perchè l'acqua ora costa un occhio della testa e spengere sempre la luce. La strada che abbiamo imboccato ci porterà lontano, ne sono sicuro.
venerdì 21 marzo 2014
Il faraone moderno
con fantasie sessuali marcate immaginando le schiave che servivano a palazzo in atteggiamenti libertini, oppure si trastullava di nascosto su delle steli di pietra a luci rosse, particolarmente piccanti per il periodo. Quando suo padre Cortisone III morì per una tremenda ernia al disco, nonostante la giovane età e la notevole reticenza degli scribi a vita, dovuta al suo tenore di vita assai frivolo, salì al potere. La cerimonia d'insediamento fu maestosa. Fece costruire tre carri di quarzo persiano pregiatissimo. Nel primo prese posto il dj Chetamina V, sua sorella, nonché vocalist, Efredina e un'impianto fantasmagorico in calcare di Giza da 10.000 decibel. Nel secondo approntò un night club con femmine di Eufrate a pagamento e nel terzo una lap-dance su obelischi della Mesopotamia. Il suo regno segnò un profondo spartiacque con il passato. Il consumo di cocaina e profilattici colorati schizzarono alle stelle, mentre precipitò la lobby dei muratori di templi funerei, anche in relazione alla giusta reputazione di iettatori che si diffuse in tutto il paese. Dopo tre anni di comando, perse la vita in un banale incidente al Rally dei Faraoni.
giovedì 20 marzo 2014
amore pulp
mercoledì 19 marzo 2014
un matrimonio cool e anche groove
Tutto era pronto, tutto era disgustosamente perfetto. Ogni particolare curato nei minimi dettagli, nulla lasciato al caso. Lui, bellissimo automa del pianeta Venere, lei, splendida minotaura proveniente da Filottete, ridente frazione alle falde del Monte Carlo . Un matrimonio impeccabile sotto ogni punto di vista, una sagra dello scontato e dell'ovvio, senza nessuna previsione di poter sgarrare dal palinsesto . Il sacerdote, don Jedi, aveva predisposto per la funzione, aria salubre per tutti i presenti, fiori finti di ermellino e una tac completa e gratuita per gli sposi e loro testimoni, da effettuarsi subito dopo la lettura del salmo responsoriale. L'atmosfera fuori dalla chiesa era irrespirabile ma elettrizzata, al punto che frequentemente molte mosche si auto-incendiavano, senza il ricorso alla macchina infernale con neon wood. Lo sposo con saldato un abito di quarzo e terillio, praticamente esente da gravità, si presentò con 7 ore 13 minuti e 38 secondi di anticipo rispetto all'ora della cerimonia. Per ingannare il tempo decise di sostituirsi ambedue i femori della gamba destra e di superare, a corsa, i 184 km/h partendo da fermo. La sposa invece dovette, prima di iniziare la vestizione, combattere con Ade dio del male a colpi di forcone e pattada sarda. Sconfitto il malvagio, indossò il vestito nunziale: una gualdrappa di pizzo del valore di 80 stra-euro, acquistata a saldo da un astronauta, pieno di debiti e in fin di vita. La messa fu più rapida di uno slalom gigante e dopo neanche un minuto i due erano felicemente coniugati. Trascorsero la luna di miele in un polmone d'acciaio inossidabile, in orbita ellittica intorno alla stazione Sojutz.
martedì 18 marzo 2014
una serata con i fiocchi
lunedì 17 marzo 2014
Attore a tutto tondo
Fece un sacco di provini. Anche per film minori, ma nessuno si accorgeva di lui. Recitava continuamente sia davanti alla cinepresa e sopratutto nella realtà. Quella mattina si svegliò di buonumore. Fumò una canna di arbre magique al cialis, si fece la barba con l'idraulico liquido e scese in cucina. Sua madre lo attendeva, come sempre, sopra uno skateboard. Gli preparò una tisana alla ruggine antica e due fette biscottate con l'olio di olaz. Divorò tutto in pochi secondi e decise che quel giorno avrebbe interpretato un omosessuale. Si mise del minio nelle guance, indossò un paio di pantaloni di proscimmia e salì sul suo scooter di calcestruzzo. Arrivò al distributore. Il benzinaio si avvicinò. Lui lo guardò intensamente, si spruzzò dell'alchermes nel collo e poi gli disse: “Ciaooo Pucci, mi inserisci nel serbatoio 5 euro di carburante, Purple Rain". L'uomo lo guardò perplesso e poi gli dette un frontino fotonico: “ Se non ti levi dalle scatole subito, pederasta, ti inserisco, non nel serbatoio, ma nel retto, il manometro del gonfiaggio e ti porto a 12 atmosfere”. Dette gas e fuggì. La prima prova era riuscita benissimo, quello zotico c'era cascato in pieno. Si recò al mercato. Appena giunto alle bancarelle, si truccò come Marcel Marceau e cantò a squarciagola “Sei come la mia moto” di Jovannotti. Il caso volle che fosse presente a questo siparietto anche un omofobo russo. L'energumeno vestito di bianco, con le scarpe di ciliegio, lo guardò schifato e tentò di smutandarlo. A questo gesto il suo cane pastore del Caucaso che teneva saldamente al guinzaglio, azzannò ad un occhio il ragazzo, che fu miracolosamente salvato solo dall'intervento di un Pony Pizza sciita.
domenica 16 marzo 2014
siena-cesena le interviste dagli spogliatoi
Dal Franchi.
Stefy Antonelli
"Gara risolta da un fantastico goal, ma i rigori non ce li danno..: in queste partite, contro un avversario davvero forte come il Cesena, abbiamo fatto una gran partita” dice il direttore sportivo Antonelli “ma intanto rispetto al mese scorso, i ragazzi hanno preso coscienza dell'importanza di una seria prevenzione dentale e, come risulta evidente, hanno cambiato passo. Fondamentale è stata la riunione indetta a tal proposito, in cui abbiamo chiarificato che ognuno deve provvedere personalmente a comprarsi il set necessario, perché la società non lo fornisce più. Quando non ti fischiano quei rigori, con relativa espulsione, è grave, potrebbe compromettere una partita ma anche l’intero campionato o addirittura la stabilità mentale dei giocatori più sensibili e labili psicologicamente. Abbiamo avuto solo due rigori a favore e ben otto contro. Solo combinazioni? Io voglio credere all’errore umano, ma la cosa è grave. Considerando unicamente il lato statistico è come se una persona si impianta un ponte dentale con i perni al titanio o di stagno . Abbiamo fatto 49 punti sul campo e il merito, sia quando perdiamo che quando vinciamo, è di tutti. Siamo un buon organico, ma dobbiamo continuare a stare con i piedi per terra e tenere pulito, per evitare il prolificarsi dei germi e della terribile carie dello sportivo, ben più aggressiva di quella normale".
Marjo Beretta
“Venerdì abbiamo bevuto, tutti insieme, mojito biologico e si è visto. Le bevande salutari sono la benzina per i muscoli. Non abbiamo concesso molti tiri in porta al Cesena , imbottito di attaccanti, poi c’è stato il rigore clamoroso non concesso e un palo. Agli arbitri dovrebbero essere inibiti dai bar nei tre giorni precedenti al match. Potevamo gestire meglio la partita, ma sono contento della prestazione. Forse qualche ripartenza poteva essere gestita diversamente? Si, potevamo fare ripartenze migliori, ma bisogna tener conto degli avversari. Sono gente di mare, scaltra, abbronzata e con due province. Se, con un'acqua ingiovareccia, riescono a portare migliaia di turisti ogni estate, un motivo ci sarà pure. Sicuramente potevamo chiuderla prima. L’importante, ripeto, è la prestazione e questo ragazzi stanno fornendo sempre prove ottime. Anche oggi abbiamo creato 4 o 5 palle goal”.
Pulzetti è stato ancora bravo nella posizione più avanzata: “Ha fatto un gran lavoro, lui è buono per tutte le stagioni, dovunque lo metti, trangugia un sacco di birra e non gli gonfia per niente lo stomaco”.
Gli avversari si dicono impressionati dalla tenuta atletica del Siena: “sotto quell’aspetto siamo a valvola. I preparatori stanno facendo un gran lavoro. Usiamo scarpe da ginnastica basse e tute traspiranti, che riusciamo a prendere in prestito, con la promessa di restituirle lavate.Stiamo lavorando bene, beviamo il giusto, siamo sereni, non solo fisicamente. Andiamo avanti partita per partita come stiamo facendo da otto mesi e le cose non cambieranno adesso”.
Ad Avellino Belmonte non ci sarà, assenza importante? ”Avrà modo di riposarsi e magari festeggiare il suo primo gol da professionista, con del Brunello offerto da uno sponsor. Avrà modo di tornare utile dopo pochi giorni visto che giocheremo martedì, almeno sarà una camera in meno da pagare, mettiamola così”.
Stefy Antonelli
"Gara risolta da un fantastico goal, ma i rigori non ce li danno..: in queste partite, contro un avversario davvero forte come il Cesena, abbiamo fatto una gran partita” dice il direttore sportivo Antonelli “ma intanto rispetto al mese scorso, i ragazzi hanno preso coscienza dell'importanza di una seria prevenzione dentale e, come risulta evidente, hanno cambiato passo. Fondamentale è stata la riunione indetta a tal proposito, in cui abbiamo chiarificato che ognuno deve provvedere personalmente a comprarsi il set necessario, perché la società non lo fornisce più. Quando non ti fischiano quei rigori, con relativa espulsione, è grave, potrebbe compromettere una partita ma anche l’intero campionato o addirittura la stabilità mentale dei giocatori più sensibili e labili psicologicamente. Abbiamo avuto solo due rigori a favore e ben otto contro. Solo combinazioni? Io voglio credere all’errore umano, ma la cosa è grave. Considerando unicamente il lato statistico è come se una persona si impianta un ponte dentale con i perni al titanio o di stagno . Abbiamo fatto 49 punti sul campo e il merito, sia quando perdiamo che quando vinciamo, è di tutti. Siamo un buon organico, ma dobbiamo continuare a stare con i piedi per terra e tenere pulito, per evitare il prolificarsi dei germi e della terribile carie dello sportivo, ben più aggressiva di quella normale".
Marjo Beretta
“Venerdì abbiamo bevuto, tutti insieme, mojito biologico e si è visto. Le bevande salutari sono la benzina per i muscoli. Non abbiamo concesso molti tiri in porta al Cesena , imbottito di attaccanti, poi c’è stato il rigore clamoroso non concesso e un palo. Agli arbitri dovrebbero essere inibiti dai bar nei tre giorni precedenti al match. Potevamo gestire meglio la partita, ma sono contento della prestazione. Forse qualche ripartenza poteva essere gestita diversamente? Si, potevamo fare ripartenze migliori, ma bisogna tener conto degli avversari. Sono gente di mare, scaltra, abbronzata e con due province. Se, con un'acqua ingiovareccia, riescono a portare migliaia di turisti ogni estate, un motivo ci sarà pure. Sicuramente potevamo chiuderla prima. L’importante, ripeto, è la prestazione e questo ragazzi stanno fornendo sempre prove ottime. Anche oggi abbiamo creato 4 o 5 palle goal”.
Pulzetti è stato ancora bravo nella posizione più avanzata: “Ha fatto un gran lavoro, lui è buono per tutte le stagioni, dovunque lo metti, trangugia un sacco di birra e non gli gonfia per niente lo stomaco”.
Gli avversari si dicono impressionati dalla tenuta atletica del Siena: “sotto quell’aspetto siamo a valvola. I preparatori stanno facendo un gran lavoro. Usiamo scarpe da ginnastica basse e tute traspiranti, che riusciamo a prendere in prestito, con la promessa di restituirle lavate.Stiamo lavorando bene, beviamo il giusto, siamo sereni, non solo fisicamente. Andiamo avanti partita per partita come stiamo facendo da otto mesi e le cose non cambieranno adesso”.
Ad Avellino Belmonte non ci sarà, assenza importante? ”Avrà modo di riposarsi e magari festeggiare il suo primo gol da professionista, con del Brunello offerto da uno sponsor. Avrà modo di tornare utile dopo pochi giorni visto che giocheremo martedì, almeno sarà una camera in meno da pagare, mettiamola così”.
venerdì 14 marzo 2014
La ramanzina
"Fammi scendere da questa macchina, non voglio rimanere qui un minuto di più. Odio te e tutti i tuoi amici. Parassiti, edere orticanti, ignifughi, stagni ed anche androgini, ecco quello che siete. In branco vi sentite forti, non è vero? Mi sembrate come dei radical-chic, ma improntati su di una dialettica diversa, oltranzista e pure banale. Vorreste vincere, ma non giocate. Preferite la scopa di gobbo al regio quarto. Bella forza. Che dire poi del superomismo che tanto sbandierate, modellato su un clichè ovvio,conformista e omista. Altro che emancipazione. Il colesterolo si abbatte con una vita sana, non con lo yogurt.Il vostro modello, lo stereotipo che vi impegnate a seguire, è un vitello dai piedi di balza, che, oltretutto, poggia su un pavimento di pellet. Credere di essere precettori e, allo stesso tempo, forieri di pseudo-verità pre-confezionate non fa che aggravare la vostra immagine squadrista. Gli All Black lo possono perpetrare, voi di certo no La teresina si gioca a carte scoperte e a sette e mezzo conviene sempre stare. Prendetevi, una buona volta, le vostre responsabilità. Se la benzina costa troppo mettete il metano.Iscrivetevi agli sciovinisti. Detenuti in prigioni opalescenti, sognerete prati irrorati di vespe e calabroni. Ma la vostra esigua mente dovrà essere libera da ristagni pericolosi, umettati. Per i dolori usate il Voltaren, per digerire il bicarbonato. Ma voi, purtroppo, siete come i calamari giganti o, ancor meglio, come un palazzo nero con le finestre colorate. Finitela. Abbassate le armi e pagate le multe entro cinque giorni, che vi fanno lo sconto. Ampliate e poi condonate.Smettete di essere così desueti, il mondo corre veloce e i cinesi sono una nidiata".
Scese.
il giostraio
mercoledì 12 marzo 2014
Storie indiane
Tasso Alcolico capo della tribù degli Invalvolati era
cresciuto in cattività. Mordeva chiunque gli si avvicinava, sputava
puntualmente i ciccioli e ogni Santo Natale, nella letterina, chiedeva a Wanka
Tanka una pista Polistil. A sorpresa però, una volta svezzato, iniziò ad
assumere alcuni atteggiamenti effemminati, tanto che suo padre, Nerchia Addirizzata,
all’età di 8 anni lo portò, senza tanti
fronzoli, dalla zia Vulva Appropriata. La donna navigata lo introdusse al
piacere, onde prevenire spiacevoli deviazioni nel proseguo della sua vita. Al
ragazzo non solo piacque, ma in breve tempo si trasformò addirittura in un’ossessione
quasi maniacale. I familiari oltremodo preoccupati, prima lo fecero seguire da Pensiero
Incipiente rinomato dottore della mente e poi, fallito il tentativo, lo
ammansirono con una quantità smodata giornaliera di bromuro sciolto nel
cappuccino mattutino. Dopo un
comprensibile periodo di sbandamento, il ragazzo sembrò però superare il
problema con facilità. Un giorno, mentre si stava modellando una parrucca di
bisonte alla moda, la intravide. Il loro sguardo s’incrociò per alcuni istanti.
Era Corsia di Sorpasso, figlia di Cartello dell’Anasse, sindacalista convinto
della confinante tribù rivale degli Indaffarati. Il pericolo era papabile. Non
solo per una questione familiare, ma, soprattutto, perché si poteva innescare
una guerra fratricida fra le due tribù, di cui avrebbero sicuramente
approfittato gli Arapaho, da anni pronti a tutto pur di ottenere la pulizia
delle strade a giorni alterni. Dopo un lungo periodo di fidanzamento
clandestino, in cui dovettero camuffarsi da totem, si sposarono ed ebbero 36
figli siamesi, tutti maschi.
martedì 11 marzo 2014
i danni dell'amore
Il momento non era dei migliori. La fidanzata l’aveva
lasciato dopo ventisei anni di convivenza, per un camionista slavo incensurato.
Nemmeno il prete nel confessionale lo aveva consolato, anzi gli impose di
perdonare la donna e recitare un atto di dolore in ladino per ottenere
l’assoluzione dai suoi peccati. Furibondo, era uscito dalla chiesa e aveva
bestemmiato, per una buona mezz’ora, negli orecchi di un inconsapevole chierichetto
fijiano. Il pomeriggio seguente li vide
baciarsi in pubblico, davanti ad una fermata dell’autobus, in cui erano
assiepate una caterva di persone di ogni continente ed etnia. In preda alla
collera, acquistò una bottiglia di grappa Nardini da 2 litri, vi avvolse il
fazzoletto da naso e, credendo che fungesse da molotov, la incendiò
scagliandola in mezzo alla folla. Colpì al basso ventre un cieco. La bottiglia
non esplose e si ruppe in migliaia di frammenti. Uno stuolo imprecisato di
uomini imprecisati lo inseguì. In preda al panico, entrò in un centro
commerciale per sfuggire al linciaggio e si chiuse per tre giorni in una
lavasciuga industriale esposta nell’andito d’entrata. Uscì solo perché doveva
andare d’intestino. Dopo alcuni giorni, ripresosi dallo spavento, decise che
doveva reagire e per consolarsi affittò una escort di alto bordo. Non riusciva
a combinare granché, assillato com’era dalla figura dell’ex-fidanzata. Iniziò a
bere per offuscare ogni pensiero malinconico. Cadde in uno stato di profonda incoscienza
mistica. Alle cinque del mattino si svegliò all’interno di una rotonda di
cactus bonsai. Perse la macchina. Il mezzo venne ritrovato dalla polizia informatica 14 anni più tardi in
un negozio vintage online, ad un’asta “compralo subito”.
venerdì 7 marzo 2014
giovedì 6 marzo 2014
le verità di Adam Kadmon
Le verità di Adam Kadmon:
1) Occorre porre molta attenzione quando si guarda la fiction Don Matteo. La Rai, attraverso esso, ci vuole istigare alla rivolta sociale. Ponete il caso che Terence Hill all'età di 74 anni, sferri un potente calcio nelle reni ad un cardinale molto più giovane di lui. Ecco, attraverso la trasposizione di questo breve avvenimento catodico, il telespettatore viene fomentato, a livello subconscionale, alla ribellione verso i centri di potere, come il Comune o la Provincia. Mettiamo quindi il caso che, dopo avere visto tale puntata, ci troviamo davanti ad un vigile urbano che ci sta facendo una giga-multa. Sicuramente una persona normale, cioè non alterata, come minimo, gli potrà augurare con il pensiero una morte lenta e dolorosa, mentre un'aizzato, come minimo, lo torturerà con l'intenzione di redimerlo e riportarlo all'essenza della vita, facendogli completamente rimuovere ogni riferimento a quella professione..
2) Quando c'è il circo in città, bisogna assolutamente ricordarsi di chiudere le finestre, perchè aumentano a dismisura i furti.
3) Chi produce la droga chimica non la prova. Quelli più scrupolosi la testano su dei criceti albini. Se, entro ventiquattr'ore diventano brizzolati, allora è buona per l'europa altrimenti va spedita in Cina.
4) Quei pochi eletti che sanno leggere una busta paga, in ogni sua parte,appartengono ad una ristretta cerchia di persone che muovono le fila della politica mondiale. Essi possono, in ogni momento, promuovere guerre fratricide o indirizzare il risultato della finale di Coppa del Mondo di Calcio. Ma non solo. Possono farsi tagliare un prosciutto crudo intero a fette fine quasi strappate oppure parlare per ore con un guardalinee senza offenderlo.
5) Un vegano è un'oriundo che non mangia carne e non si veste di pelle.
1) Occorre porre molta attenzione quando si guarda la fiction Don Matteo. La Rai, attraverso esso, ci vuole istigare alla rivolta sociale. Ponete il caso che Terence Hill all'età di 74 anni, sferri un potente calcio nelle reni ad un cardinale molto più giovane di lui. Ecco, attraverso la trasposizione di questo breve avvenimento catodico, il telespettatore viene fomentato, a livello subconscionale, alla ribellione verso i centri di potere, come il Comune o la Provincia. Mettiamo quindi il caso che, dopo avere visto tale puntata, ci troviamo davanti ad un vigile urbano che ci sta facendo una giga-multa. Sicuramente una persona normale, cioè non alterata, come minimo, gli potrà augurare con il pensiero una morte lenta e dolorosa, mentre un'aizzato, come minimo, lo torturerà con l'intenzione di redimerlo e riportarlo all'essenza della vita, facendogli completamente rimuovere ogni riferimento a quella professione..
2) Quando c'è il circo in città, bisogna assolutamente ricordarsi di chiudere le finestre, perchè aumentano a dismisura i furti.
3) Chi produce la droga chimica non la prova. Quelli più scrupolosi la testano su dei criceti albini. Se, entro ventiquattr'ore diventano brizzolati, allora è buona per l'europa altrimenti va spedita in Cina.
4) Quei pochi eletti che sanno leggere una busta paga, in ogni sua parte,appartengono ad una ristretta cerchia di persone che muovono le fila della politica mondiale. Essi possono, in ogni momento, promuovere guerre fratricide o indirizzare il risultato della finale di Coppa del Mondo di Calcio. Ma non solo. Possono farsi tagliare un prosciutto crudo intero a fette fine quasi strappate oppure parlare per ore con un guardalinee senza offenderlo.
5) Un vegano è un'oriundo che non mangia carne e non si veste di pelle.
mercoledì 5 marzo 2014
amarcord
Campionato serie C2 84/85, la partita è
importantissima e soprattutto si gioca con un’eterna rivale la Lucchese.
Occorre preparare una coreografia degna di un
colossal televisivo.
Il giovedì precedente all’incontro partiamo
in tre capeggiati da Paolo Castellarin, al secolo Pietro Micca, Paolo Boero
ecc., destinazione Ponsacco, dove è situata l’azienda pirotecnica di due
imprecisati fratelli napoletani.
Il viaggio scorre tranquillo, tra racconti di
serate in night-club e scazzottate domenicali, fino a che non arriviamo a
destinazione, dove ci troviamo di fronte a due capannoni in lamierino ondulato,
imbottiti di ogni ben di dio.
Paolo si gasa smodatamente e compra di tutto:
missili stile quelli usati da Wil Coyote, raudi giganteschi, torce
di fabbricazione bellica, petardi della costiera Amalfitana ecc., arrivando
persino ad ipotizzare, in preda ad un estasi mistica, l’organizzazione di un
vero e proprio spettacolo pirotecnico da affidare direttamente ai due banditi ,
offrendogli tutto il supporto logistico necessario.
Troppo caro e poco intelligente anche per loro.
La domenica del match, ho il privilegio di
poter vedere tutto dalla pista di atletica, in quanto devo sventolare
l’indimenticato bandierone con il cuore.
Lo scatolone pieno di materiale bellico viene
posto al centro della gradinata, Paolo lo vigila ma non troppo, intento com’è
ad illustrare agli altri tifosi presenti, le caratteristiche tecniche di ognuno
dei vari pezzi acquistati.
Come spesso accade in queste circostanze, un
furbone di cui non ricordo l’identità, accende una torcia nelle vicinanze della
polveriera, ed alcune faippole incandescenti vi cadono dentro.
Inizia quasi istantaneamente un fragore infinito, del
tutto similare ad un temporale estivo.
Immediatamente si genera una situazione di
panico generale con conseguente fuga incontrollata di tutti gli spettatori
verso le estremità della gradinata.
Solo Paolo
rimane stoicamente al proprio posto cercando invano di far mantenere la calma.
Dopo qualche istante inizia la deflagrazione
vera e propria.
Razzi che partono in tutte le direzioni,
botti da bombardamento di B-52, i quali, inevitabilmente, generano una coltre
di fumo spettrale che avvolge tutta la zona.
Dopo almeno 15 minuti di battaglia, che sono una vita, gli scoppi iniziano ad essere sporadici e la gente
inizia pian piano e con una certa introspezione a tornare verso il luogo del
misfatto.
La nebbia artificiale comincia lentamente a
disperdersi ed attorniato da vapori sulfurei, come un abitante di un girone
infernale, ricompare come per magia, il
nostro eroe.
E’ sempre vivo ma soprattutto è in piedi, il
ciuffo struffato, l’impermeabile beige lungo
con cintura in vita a brandelli, che lo fa apparire come barbone
metropolitano ed in faccia si denota un’escoriazione posizionata sullo zigomo
sinistro, la cui sagoma ricorda molto la forma della Corsica.
Un coro impressionante Siena-Siena a tutta
gradinata, generato, con tutta probabilità, dalle bicchierate di adrenalina
accumulatesi nei lunghi istanti di caos, sancisce la scampata strage e infonde
in tutti i presenti, un entusiasmo smodato difficilmente raggiungibile anche in
un derby particolarmente sentito.
Iscriviti a:
Post (Atom)