mercoledì 19 marzo 2014

un matrimonio cool e anche groove


 Tutto era pronto, tutto era disgustosamente perfetto. Ogni particolare curato nei minimi dettagli, nulla lasciato al caso. Lui, bellissimo automa del pianeta Venere, lei,  splendida minotaura proveniente da Filottete, ridente frazione alle falde del Monte Carlo . Un matrimonio impeccabile sotto ogni punto di vista, una sagra dello scontato e dell'ovvio, senza nessuna previsione di poter sgarrare dal palinsesto . Il sacerdote, don Jedi, aveva predisposto per la funzione, aria salubre per tutti i presenti, fiori finti di ermellino e una tac completa e gratuita per gli sposi e loro testimoni, da effettuarsi subito dopo la lettura del salmo responsoriale. L'atmosfera fuori dalla chiesa era irrespirabile ma elettrizzata, al punto che frequentemente molte mosche si auto-incendiavano, senza il ricorso alla macchina infernale con neon wood. Lo sposo con saldato  un abito di quarzo e terillio, praticamente esente da gravità, si presentò con  7 ore 13 minuti e 38 secondi di anticipo rispetto all'ora della cerimonia. Per ingannare il tempo decise di sostituirsi ambedue i femori della gamba destra e di superare,  a corsa, i 184 km/h partendo da fermo. La sposa invece dovette, prima di iniziare la vestizione, combattere con Ade dio del male a colpi di forcone e pattada sarda. Sconfitto il malvagio, indossò il vestito nunziale: una gualdrappa di pizzo del valore di 80 stra-euro, acquistata a saldo da un astronauta, pieno di debiti e  in fin di vita. La messa fu più rapida di uno slalom gigante e dopo neanche un minuto i due erano felicemente coniugati. Trascorsero la luna di miele in un polmone d'acciaio inossidabile, in orbita ellittica intorno alla stazione Sojutz.


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