Tremolante e imbarazzato entrai in quel ristorante così
misterioso. Sushi Wok. Che cazzo voleva dire? Non solo, ma sotto era scritto
anche il nome del proprietario: Hu Fù Xio Vito. Sulla porta esitai
maldestramente. Un cameriere con la faccia perfettamente rotonda, mi tirò
dentro per una manica. Aveva i capelli neri del diametro di una Marlboro.
Puzzava di profumo contraffatto. “Salve” mi disse, “sono Hu Fù Ito Xio Vito,
lieto di conoscerla” Aveva una mano diaccia come l’acqua dello stretto di
Barens. Mi dette la scossa. “Piacere, sono Franco Coerente”. Rimasi
paralizzato. Alla mia destra, dietro ad una tenda batik, uscì una ragazza
orientale bellissima. Pelle liscia quasi scialbata, lineamenti del viso inesistenti,
occhi introvabili e tanta cipria. Inebetito, ma forse ipnotizzato, mi avvicinai
alla giovane. Avrei voluto dirle un mare di cose carine, ma ero come
narcotizzato. Cercai nel mio io. Niente, nada, nicht. Alla fine, per rompere l’imbarazzo,
le sussurrai la frase più banale che potevo partorire:“di che segno sei?”. “Sono
del bue”, rispose con voce sibilante. Proseguii nel festival dello scontato: “Come
ti chiami?”. “Hu Fù Ita Xia Lida” mi disse un po’ scocciata. Non riuscivo a
cogliere in lei alcuna espressione, priva di occhi com’era. Tentai di prenderle
la mano, ma, in quel preciso istante, si frappose tra di noi suo fratello Xò
Tornato. Era geloso fradicio della sorella, la quale dispiaciuta pianse dalle
orecchie. Tentai di allontanarlo, ma dalla giacca estrasse una medusa
orticante. In preda al panico mi divincolai e iniziai a correre. Corsi come un
pazzo, senza mai voltarmi indietro, fino alla mia automobile. Avevo l’adrenalina
anche nel naso. Dovevo vendicarmi. Deciso, detti gas e mi diressi verso il
primo supermarket cinese. Ne trovai uno dopo pochi minuti. A folle velocità
inquadrai l’entrata e …. Bum, vi piombai dentro con la vettura. Tramortito
scesi e disfeci tutto ciò che trovavo. Riuscii a scappare. Il negozio era
dilaniato. Il giorno seguente sul giornale, nei fatti di cronaca, riportarono l’accaduto,
i danni globali della merce ammontavano a 48 euro.
ahahahahahahahhaha te non capisci, te lo dico con amore!
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