domenica 30 marzo 2014

siena-brescia le interviste dagli spogliatoi

 Dal Franchi, ancora non riqualificato:

 Marijo Beretta

La classifica? Se me la mettete sotto il naso la guardo per forza. Io però continuo a dire alla squadra di bere il giusto e soprattutto bene. Gli amari sono veleno. Questo è il nostro credo fin dall’inizio dell’anno e dobbiamo proseguire così, anche se è inevitabile che i ragazzi non guardino le donne. L’entusiasmo? Non va necessariamente smorzato ma gestito: bisogna scaldarsi, ma essere in grado di rientrare in casa da soli. Quindi è un fattore importante, che è bene ci sia, ma non deve divenire uno spettro negativo come quello della giraffa, e trasformarsi in pressione su di noi. Sappiamo quale sia il percorso da fare e dove vogliamo arrivare, ma allo stesso tempo siamo consapevoli di cosa non fare e di quanto possa bastar poco per buttar tutto via.Scusatemi mi sciacquo il viso e poi riprendo, ho bevuto una birra al triplo malto a stomaco vuoto e impasto di brutto. La squadra però ha valori solidi e anche oggi lo ha dimostrato in una giornata non facile per più motivi. Il Brescia? Già ieri dissi che era una compaqgine con bevitori importanti e oggi lo ha confermato. Nel primo tempo non abbiamo fatto bene, complici forse anche le due lunghe trasferte di Palermo e Avellino. Poi invece nella ripresa, dopo un tè corretto nell'intervallo,  siamo tornai noi, imprimendo un ritmo elevato alla gara,  andando molte volte al tiro e trovando il gol.

Leader Maximo Mexaroma

Siamo felici della vittoria di oggi, contro un avversario non facile. La squadra sta facendo qualcosa di straordinario: nessuno ha un vizio e non si spende una lira a caso. E' un gruppo di ecce-uomini, che lavora dall'inizio del campionato al massimo, non chiede mai la busta paga e non la controlla neppure. E parlando dei giocatori, anche se qualcuno è al primo anno qui, stanno dimostrando davvero un grandissimo attaccamento a questa maglia e hanno subito inteso che non devono tirarla ai tifosi, perchè altrimenti la partita dopo giocano in canottiera.
Stadio? Speriamo in un po' di comprensione da parte di chi deve decidere. Io personalmente soldi non li metto nemmeno se mi immergono nell'idraulico liquido, ma c'è chi li tira fuori, giuro sul tatuaggio assurdo del leone di mia sorella.Vediamo in altri luoghi parlare di stadi e di volontà di fare operazioni importanti per le varie città, avendo così la possibilità di creare posti di lavoro in un momento difficile, maledetto l'irpef e chi lo paga. Io credo che soprattuto a Siena, dove purtroppo invece che attirare la gente della provincia nel capoluogo, succede che i senesi vanno in altri posti per il tempo libero, questo sia il momento per attrarre persone. Belverde è già Monteriggioni e questo è tutto dire.Tutto ciò è stato capito dalle associazioni di categoria con cui ci siamo incontrati e spero che il progetto possa donare a Siena e al Siena un futuro saldo e solido.
I tifosi? Stanno facendo un grandissimo lavoro, compresi quelli che mi hanno contestato nel tempo, capendo che ora è il momento di amare la propria squadra.Il fallimento? E tutta una rincorsa e una battaglia. Mi telefonano il pizzicagnolo, il meccanico, il lavandaio ecc, tutti i santi giorni, avrò cambiato 700 schede, ma niente il numero lo rintracciano sempre, Dio li diacci!

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