Dopo
un quarto di secolo, la ferita dell'Hillsborough sembra si possa
finalmente rimarginare. È infatti iniziato lo scorso 31 marzo il nuovo
processo per appurare la verità sui fatti di quella terribile giornata.
Gli a dir poco controversi verdetti precedenti sono stati cancellati da
una sentenza dell'Alta Corte di Londra a seguito del rapporto della
commissione indipendente sull'Hillsborough presieduta dal vescovo di
Liverpool, James Jones. Un rapporto che ha costretto il primo ministro
britannico David Cameron a fine 2012 a chiedere scusa alle famiglie dei
tifosi del Liverpool scomparsi quel maledetto pomeriggio, che si erano
sempre sentite dire che le morti dei loro cari erano avvenute per cause
accidentali.
Molto probabile che il processo,
destinato a durare circa un anno, certifichi quanto un Paese intero
oramai sa da tempo: l'incidente fu causato da una cattiva gestione
dell'ordine pubblico e dei soccorsi all'interno dell'impianto da parte
della polizia, degli altri servizi di sicurezza e delle autorità locali,
che poi si adoperarono per addossare la colpa di quanto accaduto ai
tifosi. Non vanno inoltre tralasciate le malefatte dei dirigenti dello
Sheffield Wednesday, il cui stadio aveva il certificato di idoneità
scaduto da dieci anni.
Per raccontare del dramma
dell'Hillsborough bisogna riavvolgere il nastro del tempo . La violenza dei
tifosi, che ebbe il suo culmine con i fatti dell’Heysel nel maggio del
1985 e l’inadeguatezza degli stadi e dell’intero sistema di gestione
del football d’oltre Manica finirono per punteggiare di lutti un'epoca.
L'epilogo si verificò proprio in quel fatidico giorno di primavera del 1989. Fin
dal mattino l’autostrada M62 era un’unica lunga fila di macchine. Il
traffico era congestionato a causa di una serie di lavori in corso, per
cui l’arrivo a Sheffield per moltissimi tifosi avvenne più tardi del
previsto. In tanti allora si accalcarono a ridosso delle entrate
dell’Hillsborough Stadium, mentre il servizio d’ordine arrancava. Come se
non bastasse, per accedere alla Leppings Lane, la gradinata destinata
ai supporter dei Reds, c’erano solo sette tornelli.
In
via del tutto ipotetica quel settore di Hillsborough avrebbe potuto
contenere fino a 10mila tifosi, sebbene la suddivisione in sette spicchi
recintati, voluta anni prima dalla polizia per controllare meglio i
flussi della folla, avesse ridotto la capienza, contribuendo a creare
delle specie di lugubri e gigantesche gabbie. Tuttavia questo elemento,
allorché furono venduti i biglietti, non fu preso in considerazione. La
gradinata iniziò a ingrossarsi come un fiume in piena, ma colpevolmente
nessuno pensò a convogliare i tifosi lì dove c’era maggiore spazio e
disponibilità di posti. Man mano che passavano i minuti in tanti
finirono per essere schiacciati contro la rete di protezione. La
trappola mortale era scattata. Nonostante la situazione già fuori
controllo, le forze dell’ordine non trovarono niente di meglio da fare
che chiudere una porticina che dava un minimo di accesso al campo,
aperta in qualche modo da alcuni tifosi.
I poliziotti erano accecati dalla paura
degli hooligans e inizialmente spinsero indietro i gruppetti di fan del
Liverpool che erano riusciti a salvarsi entrando sul terreno di gioco, a
p
artita iniziata da una manciata di minuti. Solo in un secondo momento un agente si rese conto dell’immane tragedia che si stava consumando davanti ai suoi occhi e facilitò l’ingresso in campo di decine di disperati, il cui intento era tutt’altro che bellicoso. Cercavano solo di salvarsi la vita. Qualcuno fu tirato su a braccia verso il secondo piano della Leppings Lane, evitando il peggio. Molti non ce la fecero, morendo soffocati in un magma infernale di corpi.
artita iniziata da una manciata di minuti. Solo in un secondo momento un agente si rese conto dell’immane tragedia che si stava consumando davanti ai suoi occhi e facilitò l’ingresso in campo di decine di disperati, il cui intento era tutt’altro che bellicoso. Cercavano solo di salvarsi la vita. Qualcuno fu tirato su a braccia verso il secondo piano della Leppings Lane, evitando il peggio. Molti non ce la fecero, morendo soffocati in un magma infernale di corpi.
L’indagine indipendente ha accertato che
se si fosse intervenuti in maniera più tempestiva forse potevano essere
salvate 41 vite.
Per
celare la realtà dei fatti, quel giorno fu eseguita una sistematica
alterazione dei verbali redatti dal personale addetto alle ambulanze e
dagli agenti in servizio (si parla di ben 160 documenti falsificati). Furono
cambiate ore, testimonianze, sparirono nastri delle telecamere dello
stadio, insomma si fece di tutto per coprire quanto accaduto, tanto che
pochi minuti dopo il dramma i
vertici della polizia del South Yorkshire e il deputato conservatore
Irvine Patnick erano già impegnati a far trapelare alle agenzie di
stampa locali la notizia che erano stati i tifosi del Liverpool a
provocare il disastro, vuoi perché ubriachi e violenti, vuoi perché in
tanti erano entrati nel settore nonostante non disponessero dei
biglietti. Nulla di più lontano dalla realtà, ma la news fu lo stesso
subito ripresa dal tabloid The Sun con l'ormai tristemente celebre
titolo di prima pagina “The Truth”.
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