lunedì 12 maggio 2014

amarcord fedelissimo campionato 2002-2003


  FEDELISSIMO N.7 DEL 24-11-02 SIENA-SAMPDORIA
COSE A CASO di Simone Taddei

RAZZA SAN PROSPERO: I FATTI CHE HANNO CREATO UNA MANICATA DI DEMENTI

Calogero Coviello nella sua celebre autobiografia:” Sen Prospere è stete fèndéte se en chélle molte fertile, tette e ebitante erene chentente e leggiadre e se facevene grossissime seghe a dee menee”.
San Prospero si formò morfologicamente nell'era fotozoica, quando per effetto del calore che si sprigionava dai locali del coiffeur “La Villetta”, provocato dalle fonature eseguite all'interno di esso, i ghiacci che fino ad allora avevano ricoperto la città, iniziarono lentamente, ma inesorabilmente a ritirarsi, consentendo così agli addetti comunali, la ripresa della cura maniacale dei giardini della Rimembranza.
Alla scomparsa della brina,venne immediatamente realizzata, senza progetto ma di imbracciatura, la famosa fontana di origine sulfurea (oggi non più), attorno alla quale si svilupparono delle terme elegantissime, frequentate non solo da senesi ma anche da illustri personaggi stranieri, come il Faraone Forforosi IV, i due fratelli siamesi Tigri ed Eufrate e l'ingegnere peruviano Luca di Montezuma. Gli abitanti del quartiere, per cause ancora oggi a noi sconosciute, godevano di una longevità impressionante, abbinata ad una elevata forza fisica, derivante questa dal cospicuo numero di palestre presenti nella zona. Tali caratteristiche risultarono determinanti nella resistenza opposta ai terribili conquistadores del Petriccio, che nella preistoria picchiavano chiunque osasse guardarli male.Dopo i fasti dell'era sopra descritta, il quartiere conobbe un lungo periodo di decadenza, legato principalmente all'invenzione dei sensi unici e all'istituzione dei divieti di sosta, ad ore assurde, per spezzamento meccanico settimanale della sede stradale.
Centinaia di contravvenzioni misero in ginocchio la popolazione, la quale superando alcuni secoli di sbandamento, memore delle proprie antiche vestigia, reagì militarmente ai soprusi.
L'8 Giugno 113 d.c., dopo tre settimane caratterizzate da scontri durissimi, San Prospero conquistò i Bagni di Viale Curtatone e il laghetto del cigno Romeo alla Lizza.
Dagli appunti rinvenuti nella casa del celebre cronista Ranieri Bartaluccio, siamo venuti a conoscenza che i rivoltosi guidati dai commessi del supermercato Sma e dal famoso condottiero Febo detto “l'Auricino”, sovvertirono l'ordine sociale a loro ingiustamente imposto.
In cambio della restituzione dei territori citati, i sanprosperini ottennero il permesso di limitare al massimo, entro i confini del quartiere, lo sviluppo della gioventù, sia allontanando le coppie giovani motivate ad avere figli, sia decretando la chiusura serale di bar e circoli e comunque tutti i locali atti direttamente o indirettamente al divertimento, entro e non oltre le 20.00 serali con possibilità facoltativa ma vivamente consigliata, di serrare le saracinesche anche all'ora di pranzo dalle 13.00 alle 15.00 pomeridiane. A causa di ciò, per quasi duemila anni solo pochissimi bambini hanno avuto la fortuna di giocare per le strade del quartiere e chi vi è riuscito ha dovuto lottare contro un'ostilità radicata, fatta di divieti, fondamentalismi senili e attraversamenti pedonali non rispettati

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