lunedì 1 marzo 2021

I ciogni (sogni) del soldato

Assunse, in successione: una punta di bicarbonato Solvay con lime dei caraibi, un crogiolo di Citrosodina, un cluster di Magnesia Bisurata Aromatic e un wok di rame, con infuso incandescente a base di zenzero e dente di leone. Niente. Non riusciva a compostare quella cena faraonica, consumata con i compagni di naia, per festeggiare l’agognato congedo. Fu una nottata travagliata. Nei quarantacinque secondi che riuscì ad addormentarsi, sognò di vincere la gara olimpica di salto con le ciaspole dal davanzale della baita Segantini sul passo Rolle, di affittare il suo tinello a Mowgli una volta emigrato dalla giungla, oramai ristretta ad orto giapponese, radere al suolo il castello delle meraviglie come l’abbazia di Montecassino durante la seconda guerra mondiale, suonare tutti i campanelli del grattacelo Burj Khalifa a Dubbai, con doppia b, di attraversare il canale di Suez a nuoto,stile farfalla, con slalom tra le petroliere assonnate, di giocare a nascondino nella foresta amazonica e non essere scoperto per tre anni, dovendo uscire solo per avere delucidazioni sull’ubicazione del salvo, di scalare, senza imbragatura di soccorso, una pala eolica funzionante nella piana di Giza e di intervistare, in diretta televisiva, il principe Carlo, complimentandosi per lo stomaco regale avuto nel trombare, ripetutamente negli anni, la duchessa di Cornovaglia Camilla Shand. Si svegliò di soprassalto tutto sudato ed ansimante, lo stomaco miracolosamente illibato. Sentì suonare l’alzabandiera. La naia era finita, poteva, finalmente, tornare a casa e riabbracciare la sua bellissima fidanzata, la modella anoressica russa Fiona Diaccia.

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