giovedì 25 febbraio 2021

La rivolta della glicerina

Non poteva neppure pensare che quella folla inferocita stesse protestando proprio sotto alla sua dimora. Aveva già chiamato da tempo i carabinieri, ma, evidentemente, non l’avevano preso troppo sul serio. Da una finestra minuscola della sua mansarda osservava, preoccupato, il marciapiede antistante all'abitazione. Li, si era radunata una schiera di veterani del Balsamo Tigre, uniti ad un gruppo di reduci dai bafori dell’acido lisergico ed una rappresentanza estesa di assuefatti al Voltaren versione pillola corrodi-stomaco. Glorificavano l’analgesia e le pasticche libere, intonando cori provocatori ed inneggiando slogan contro le erbe medicinali e la forza dello spirito. Alcuni, particolarmente esagitati, brandivano centinaia di blister vuoti e strappavano provocatoriamente bugiardini, prescrizioni omeopatiche e bacche di goji. Sembravano posseduti da una forza marziana. Gli uomini si infilavano supposte nell’ano alla velocità di una catena di montaggio giapponese e le donne eseguivano dei tripli axel in retroavvitamento, potendo porre fine ai dolori mestruali, soprattutto nella parte renale. Ad un certo punto successe quello che nessuno si poteva aspettare. La folla impazzì. Il panico divampò letteralmente tra i partecipanti. Le persone impaurite ed accecate dall’ansia, iniziarono a scappare in ogni direzione, come palline in un flipper gigante. I movimenti non erano regolati dal raziocinio ed in un brevissimo lasso di tempo iniziarono a scontrarsi. Chi aveva la sfortuna di cadere, veniva impietosamente calpestato. Un odore acre iniziò a spargersi in quel luogo, ormai abbandonato dal Signore. Dopo circa venti minuti di questa follia, finalmente arrivarono le forze di polizia, chiamate dai tanti testimoni delle abitazioni adiacenti. Attraverso l’uso di manganelli, idranti e lacrimogeni, venne, faticosamente, riportato l’ordine. Il bilancio della giornata fu pesantissimo: duecento feriti al muso e settantadue costole trovate a terra senza poterne rintracciare i proprietari. A scatenare la mattanza sembra la deflagrazione di un militante, a seguito dell’esagerata somministrazione di supposte rettali uniplus e glicerina basica. Chiuse la tenda e giurò che non sarebbe mai più uscito da casa.

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