venerdì 28 febbraio 2014

il gigante birmano



Thein Patathein Strabededhein era un gigante Birmano alto circa 2 metri e 72 centimetri, nato prematuro al 16° giorno di gravidanza Per salvarlo, i medici avevano dovuto tenerlo in un'incubatrice rovente per 8 anni e poi, per evitargli un trauma da freddo altri 4 mesi sopra una brace perenne sacra .Alla vista non assomigliava propriamente a un bell’uomo.Traguardandolo di profilo infatti, si poteva notare una conformazione a boomerang australe, con il bacino spostato in anvanti di quasi 80 centimetri rispetto a piedi e cranio. Questa postura gli conferiva una particolare camminata, a metà tra il signor Buonaventura e Stanislao.Il suo problema più grande era il vedere davanti, perchè in pratica aveva il la prospettiva di Parti e Vai alla guida di un Suv senza cuscino sotto al seggiolino. Un giorno, come del resto gli capitava spesso, aveva pestato un consistente stronzolo di cane. Mentre stava decidendo quale bestemmia utilizzare per prima, la vide. Probabilmente era britannica dello Yorkshire. Dedusse ciò dal colore quasi arancione dei capelli e dalla testa particolarmente auzza.Nonostante avesse la stazza del tempio di Iside, lei non lo vide. Per farsi notare le scagliò contro un Caballero rosso fiammante. Niente. “Forse è timida” pensò. Cercò di ingegnarsi, ma aveva un cervello della dimensione di un Allosauro. Preso dalla frenesia, le fogò una cinquantina di Gatti Sacri Birmani. Tutto inutile. Decise di inseguirla. In quattro passi la raggiunse. La donna vedendo l’ombra proiettata al suolo, pensò che le stesse per cadere sulla schiena un ponteggio. Il marcantonio tentò di afferrarla, ma inciampò violentemente contro una tipica pagoda birmana e la sfece. Al suo interno si stavano smerciando una moltitudine di prodotti birmani taroccati con griffe contraffatte come Addas, Spuma, Lacroste, Sergio Vagheggini e molte altre. I falsari imbufaliti liberarono una marea di pitoni bianchi birmani, serpenti tra i più aggressivi e grandi del mondo.In un attimo una marea di cormorani birmani e manguste birmane, tremendo di essere mangiati, iniziarono a fuggire con l'intento di varcare il confine ed entrare in Laos, per togliersi definitivamente dalle peste della Birmania. Intanto la giovane continuava a correre. Il gigante giocò l’ultima chance per fermarla. Sbarbò un cartello di precedenza e lo lanciò come un giavellotto. L’asta, a causa del fortissimo vento birmano, prima s’impennò verticalmente e poi, spinta dalla gravità, scese vorticosamente colpendo in pieno un ausiliario del traffico birmano che stava multando uno sciamano cieco.  Il quasi-vigile stramazzò a terra e spirò tra le grida dei tanti birmani presenti. La folla birmana inferocita lo pestò ininterrottamente per settantadue ore . La furia si placò solo all’avvento del capodanno birmano, dove era consuetudine bere cedrata e scrivere cartoline in dialetto birmano stretto.

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