mercoledì 26 febbraio 2014

madre e figlio

"Finirai per diventare cieco" gli disse sua madre, mentre lui, da circa mezz'ora si era chiuso in bagno rimirando un fotoromanzo piccante a sfondo sessuale. La povera donna, in preda ad una crisi isterica, tentò di abbattere la porta, ma la sua esile corporatura non glielo permise. "Segaiuolo" gli disse. Dall'altra parte un silenzio raggelante avvolgeva l'atmosfera. Poco dopo il ragazzo emise un vagito. Pronunciò parole insensate:"ifix tcen tcen". Uscì. Il viso inespressivo,  lo sguardo fisso tipico del consumatore di metanfetamina., sommati ad un fisico paleolitico, ne facevano un mostro in 3D. Passò ratto al muro senza guardarla. Lei, accecata dall'ira, gli fece sgambetto. Minato nelle funzioni basali stramazzò a terra. Lo colpì svariate volte, prima con un portaombrelli di alabastro e poi con un attaccapanni in ghisa dell'epoca bohemienne. Respirava. Perse molto sangue, ma per fortuna era vivo. Per disinfettarlo gli spruzzò addosso un'intero flacone di Viakal, poi lo avvolse in un tappeto Adum di Ikea. A notte fonda, dopo averlo nuovamente percosso, lo mise nel portabagagli della sua auto, una Tata Nano del 2009 pagata in rupie e lo portò nei pressi di un torrente. "Sono tuo figlio, baldracca" ansimava lui. Niente riusciva ad impietosirla. Era decisa, lucida e decisa. Aprì il portellone. Un afrore terribile di intestino gli tolse il respiro. Richiuse. Rientrò nel veicolo e, a finestrini spalancati,. corse a 170 km/h per circa 20 minuti con l'intento di cambiare aria nell'abitacolo. Stava iniziando ad albeggiare. Vide in lontananza un cassonetto della raccolta organica. Con uno sforzo disumano riuscì a gettarlo dentro. Fuggì senza remore. Dopo qualche ora, uno stuolo di animali, tra cui un branco di volpi, svariati gatti, due maiali di cinta, un procione e una lince rossa, attratti dal bafore funereo, si erano radunati davanti al cassonetto.  Una pattuglia di vigili urbani di passaggio, insospettita dai latrati, riuscì pèrovvidenzialmente a salvarlo. La settimana seguente, gli venne recapitata una  Tares spaventosa. Per non pagarla si asserragliò nell'ufficio del catasto tenendo due impiegati in ostaggio e minacciando di distruggere tutte le visure degli ultimi 10 anni. Venne ucciso da un cecchino comunale senza scrupoli

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