domenica 6 luglio 2014

razza robur: i campioni che hanno fatto la storia

 
Alex Manninger

Alex Manninger nasce a Salisburgo il 4 Giugno 1977, due giorni dopo la festa della Repubblica Italiana. Dimostra fin da piccolo una spiccata propensione per l’estetica, associata ad un alto senso dell’ordine e disciplina. In piscina indossa unicamente  braccioli in tono con il costume e accetta solo creme solari all'aloe vera. Dopo un'infanzia serena trascorsa tra lezioni di arpa e letture oniriche, si diploma all’Istituto delle Belle Arti e Prolungate Colazioni di Salisburgo, dopo essere stato bocciato tre volte nello stesso anno dal professore di Pongo, Argilla e Das. La madre molto protettiva, lo costringe a suonare, nel tempo libero, il violino a 12 corde triple. Alex passa interi pomeriggi a provare melodie di Puccini, Bach, Vivaldi, Busseto, Di Gaetano Beppe, Rossini, Verdi, Betti  & Sinatti, Olmi, Corsini ecc., ma si annoia terribilmente e, per questo, compiuta la maggiore età, scappa di casa con una Cinzia rubata. I genotori organizzano una battuta con I Legionari Stranieri per ritrovarlo, ma non riescono assolutamente a capirsi con i soldati e l’operazione perciò sfuma inevitabilmente. Il ragazzo dopo essere rimasto rintanato nella cuccia di un cane per due giorni e con esso avere diviso pasti e coccole, raggiunge la scuola militare “Ainz,Swainz, Trainz” di Vienna e si iscrive al corso per “Nostalgici degli Asburgo con mire espansionistiche verso la vicina e insignificante Svizzera, terra di pappamolle e finanzieri buconi”. Reo di aver mangiato un’aringa durante una lezione, impestando di odore forte l'intera aula, viene espulso dall’istituto ed indirizzato alla comune di Vorwaerts, per seguire il programma “ Basta con il ‘15-‘18”, di reinserimento nella società. Alex si impegna e scopre durante la ricreazione di saperci fare come portiere. L’insegnante di educazione fisica lo nota e lo indirizza alla locale squadra di calcio, dove  inizierà una brillante carriera.

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